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CANTONELa pandemia in Ticino vista dai multi-milionari

22.11.21 - 10:22
I multi-milionari in Ticino hanno sentito il colpo del Covid. Chi più chi meno. Li abbiamo intervistati
tipress/archivio
La pandemia in Ticino vista dai multi-milionari
I multi-milionari in Ticino hanno sentito il colpo del Covid. Chi più chi meno. Li abbiamo intervistati
Tarchini, Mantegazza, Siccardi: i grandi nomi dell'imprenditoria ticinese raccontano a tio.ch/20minuti la loro pandemia. Quanto hanno perso, come hanno reagito. E per il futuro c'è ottimismo

LUGANO - Ma è vero che i ricchi non piangono? In quasi due anni di pandemia, con l'economia mondiale in affanno e milioni di persone scivolate nella povertà, i patrimoni dei super-ricchi sono aumentati come non mai. Lo dicono indagini di Ubs e Pwc. Lo conferma la classifica di Bilanz, che l'anno scorso ha accolto due nuovi nomi tra i miliardari residenti in Svizzera. 

E in Ticino? - Ma come se la passano i paperoni che vivono nel nostro cantone? Tio.ch/20minuti ha intervistato alcuni di loro, per capire se e quanto hanno patito - finanziariamente - per il virus, e come hanno reagito. Ne emerge un quadro di alti e bassi, con grosse differenze in base ai settori economici (nei prossimi giorni pubblicheremo le singole interviste). Tutti - va detto - cadono in piedi. E sembrano accomunati da un certo ottimismo, nonostante perdite anche molto ingenti.

La classifica - Sullo sfondo c'è l'imprescindibile indagine 2020 di Bilanz. In cima alla classifica resta la famiglia Perfetti, dinastia di imprenditori milanesi trapiantati a Bioggio, con un patrimonio di 5,5 miliardi: il colosso dei dolciumi Perfetti Van Mellen ha fatturato 300 milioni in più (2,65 miliardi) nel primo anno di pandemia. Secondi sul podio gli eredi Thyssen Bornemisza restano stabili a 3,2 miliardi.

La moda soffre - È andata peggio a Ermenegildo Zegna (terzo: 2,2 miliardi) colpito dalla crisi del lusso. L'omonimo marchio di moda maschile ha subito un calo del 20 per cento di fatturato l'anno scorso, tornando vicino ai livelli pre-pandemia questo autunno. Il patron ha dichiarato in un'intervista di attendersi «un pieno recupero» solo l'anno prossimo.

Mr. Foxtown reagisce - La chiusura delle boutiques ha intaccato anche il portafogli di Silvio Tarchini (fortuna stimata: 325 milioni). Il FoxTown di Mendrisio ha registrato una perdita di circa 50 milioni quest'anno. La "volpe" ha compensato rilanciando sul mattone, con l'ampliamento previsto dell'outlet a San Martino, un palazzo residenziale a Riva San Vitale e uno a Molino Nuovo: «Puntiamo su tagli piccoli e target alto» spiega a tio.ch/20minuti. «Anche le attività nel settore industriale, logistico e dei laboratori hanno retto bene». 

Mantegazza: ripresa l'anno prossimo - Il mattone è una base solida anche per la famiglia Mantegazza (1,7 miliardi) che soffre per la volatilità del settore turistico. «Nel settore immobiliare la qualità continua a premiare. In Ticino abbiamo avviato nuovi progetti e rinnovamenti» spiega Mario Mantegazza. Il core-business rimangono però i viaggi, e il gruppo Globus «ha registrato tangibili segnali di ripresa per il 2022. Entro due anni dovremmo tornare ai livelli pre-Covid». 

La Piazza lotta - Nemmeno la piazza finanziaria è immune al virus. Fidinam e il fondo Sterling hanno accusato un forte calo della cifra d'affari secondo Bilanz, a causa del congelamento degli investimenti. Il proprietario Tito Tettamanti (950 milioni) ha preferito non rilasciare commenti. La famiglia Cornaro (750 milioni) ha retto il colpo anche se Corner Bank è scivolata dal secondo al quarto posto nella lista delle più solide della Svizzera l'anno scorso.

Medacta regge il colpo - Dopo anni di crescita si è arrestata anche la corsa della Medacta di Castel San Pietro. La multinazionale dell'ortopedia ha sofferto per il blocco degli interventi medici causato dal Covid. Ma per la famiglia Siccardi (1,7 miliardi) è stato «più un guadagno ritardato che una perdita» spiega il capostipite Alberto. «Abbiamo continuato a produrre a regime pensando alla ripartenza, che c'è stata» a partire dall'estate. 

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COMMENTI
 

Brontolo pensionato 3 anni fa su tio
Basta guardare da quando non è piu possibile commentare gli articoli sulla politica nazionale del covid. Nessun commento critico, nessun articolo sulle cure alternative. Mai approfondimento su qualsiasi argomento legato alla politica scelta per contrastare il covid. Peccato che il giornalismo abbia perso un occasione per dare un servizio neutrale e critico ai cittadini. In democrazia dovremmo avere a disposizione entrambe le campane e ricevere un'informazione neutrale.

CheBurger 3 anni fa su tio
Risposta a Brontolo pensionato
Le campane non sono solo due, ma decine (si/no vax, si/no COVID esiste, é/non é una malattia grave, c'è una cura / la nascondono, governo saggio / incompetente / corrotto...). Tutte queste campane hanno diritto a farsi sentire in uguale misura?

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a CheBurger
In sé il CV19 non è una malattia grave, nel senso che più del 95% della popolazione che la contrae (positivi) non manifesta alcun sintomo o al massimo quelli normalissimi di una banale influenza. Non è causa nemmeno di un gran numero di morti (irrilevante tra le persone giovani e sane) se confrontato con i morti per tumore e malattie cardiovascolari, oppure con gli oltre 10'000 morti tutti gli anni per causa diretta del fumo con tutte le spesse che generano. Il problema grave del CV19 è che rispetto ad altre malattie o traumi, poche vittime sensibili (anziane e malate) saturano i reparti di cure intense, questo è il motivo principale anche se attualmente una buona parte della popolazione pensa (sbagliando) che si tratti del killer numero una sul Pianeta. Le persone ricche, al contrario dei comuni mortali, hanno sempre più di un salvagente per rimanere a galla ed approfittare delle disgrazie altrui per recuperare rapidamente le perdite.

belaolga 3 anni fa su tio
@Heiz.....👍👍👍💪💪💪grande...mentre.Tio bestemiatore..a chi sevono questi post???

ceresade36@gmail.com 3 anni fa su tio
Che sstronzzzataaaaa😡😤😠

Dalu 3 anni fa su tio
Ora che anche i Paperoni piangono mi sento sollevato.. che articolo importante😂

Heinz 3 anni fa su tio
E sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco ed al cardinale, che diventan tristi se noi piangiam...

Amir 3 anni fa su tio
Poverini perché non chiedono il sussidio dal cantone..tanto ormai lo fanno tutti

Gus 3 anni fa su tio
Poverini. Faremo una colletta per aiutarli. Giornalisti: sarebbe meglio parlare di chi ha veramente sofferto la pandemia

DE 3 anni fa su tio
Risposta a Gus
li vorrei anch'io i loro "problemi" 😅
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