Il Collettivo femminista "Io l’8 ogni giorno": «Tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla»
BELLINZONA - È una dura persa di posizione quella che arriva dal Collettivo femminista "Io l’8 ogni giorno" all'indomani del servizio di approfondimento di Falò tramesso ieri sera relativo alla vicenda dell’ex funzionario cantonale, ora in pensione, condannato per stupro e coazione sessuale. Nell'inchiesta televisiva tre giovani donne raccontano gli abusi subiti per anni. «Una narrazione - fa notare il Collettivo femminista - che fa venire i brividi e che non lascia scampo a chi sapeva e vedeva e ha fatto finta di nulla e continua ancora oggi indisturbato a fingere si non sapere».
Le critiche del Collettivo sono rivolte essenzialmente al clima di omertà che si è creato attorno alla vicenda, la muro di silenzio che si è innalzato all'interno dell'Ufficio in cui lavorava il funzionario cantonale al centro della vicenda a dimostrazione che tutti sapevano, ma hanno preferito voltare gli occhi dall’altra parte. «Una collega ha ammesso chiaramente come tutti in ufficio, nonostante fossero per la maggior parte psicologi o operatori sociali, sapessero e discutessero delle “preferenze” del funzionario, senza porsi problemi ma piuttosto ridendo di quanto succedeva…e dando per scontato che fosse “normale” comportarsi così».
Il Collettivo denuncia anche il fatto che non sia stata aperta subito un’inchiesta amministrativa, e non si sia intervenuti sul funzionario: «Si cerca solamente di tenerlo sotto controllo affidandogli compiti amministrativi, non a contatto con le giovani…ma addirittura gli si affida una giovane stagiaire definita “vulnerabile”. Una nuova giovane vittima messa consapevolmente nelle mani del suo aguzzino. Una giovane donna che subisce abusi e violenze, ma che viene giudicata inaffidabile perché fragile e vulnerabile e che di conseguenza subisce una vittimizzazione secondaria, non credendo alle sue parole e facendo sì che si sentisse ancora più inadeguata».