Per i non vaccinati Stati Uniti e Australia sono diventate impossibili, e la Germania invivibile.
«La vaccinazione, in diversi Paesi, è importantissima per un soggiorno linguistico», conferma Valentina Pascale di ESL.
BELLINZONA - Sì, viaggiare. Ancor meglio se in connubio con l’imparare. Ma, in balia della crisi sanitaria, il settore dei soggiorni linguistici ha sofferto non poco, e sta riprendendo solo ora a lavorare a pieno regime. Le regole del gioco sono però cambiate, e mentre alcuni Paesi sono ormai off-limits per tutti i non vaccinati, le restrizioni sbucano e si trasformano a ritmo incalzante.
Gli inarrivabili - Alcune destinazioni sono diventate un sogno impossibile per chi non ha mai ricevuto le famose due dosi, tra cui i gettonatissimi Stati Uniti e Australia. Qui per i non vaccinati vige il divieto di entrata, spiega Valentina Pascale, senior office manager della filiale bellinzonese di ESL, azienda svizzera specializzata in soggiorni linguistici. E anche per volare nel Regno Unito il processo è attualmente macchinoso, caratterizzato da più tamponi e una quarantena all’entrata. «La vaccinazione, in diversi Paesi, è importantissima per un soggiorno linguistico», sottolinea.
Vestiti puliti? Ci vuole il Pass - Ma, oltre che per partire, l'immunizzazione sta diventando sempre più essenziale anche per restare. «Con il vaccino te la godi di più», ammette Pascale. «Un cliente non vaccinato», racconta, «ha deciso di rientrare dalla Germania proprio perché al momento, con le restrizioni in atto, non può fare praticamente più nulla. Niente ristorante, niente palestra e niente discoteca. Addirittura non può più nemmeno fare il bucato, perché per accedere alla lavanderia è richiesto il Pass». E rimandare può essere la soluzione migliore, specifica Serena Dolci, dirigente della società internazionale di viaggi studio EF per il Ticino: «Con i non vaccinati abbiamo accordato di risentirci a gennaio».
Doppio test anche per chi ha la doppia dose - Ma, anche per i vaccinati, qualche inghippo c'è. Da settimana scorsa per il rientro in Svizzera vigono infatti per tutti, indipendentemente dal proprio status vaccinale, nuove misure. Il Consiglio federale ha stabilito che tutti coloro che entrano o rientrano in Svizzera devono sottoporsi a un test PCR all'entrata e a un secondo test, PCR o antigenico, tra il quarto e il settimo giorno dopo l'arrivo. La nuova disposizione vale per l'arrivo da qualsiasi Paese, tranne che per le regioni confinanti.
Nuovi strumenti, nuove soluzioni - Una soluzione per partire si trova però per tutti, assicurano entrambe le agenzie: modifiche, posticipi e cancellazioni sono ora molto più agevolate, e possibili anche a ridosso della partenza. Per ovviare al problema dell’apri e chiudi dei confini, EF ha inoltre aperto, per l’estate, una scuola di inglese in modalità pop-up, a Laax. Anche le zone di confine, come la Baviera, sono un'opzione particolarmente apprezzata in momenti di incertezza come quello attuale, specifica ESL.
Cadere e poi rialzarsi - Dopo un 2020 difficile, con un 70% di perdite per ESL, un 30% per EF, e il ricorso a molti mesi di lavoro ridotto, la richiesta è comunque in deciso aumento. E l’entusiasmo non manca: «È bellissimo vedere i ragazzi che ricominciano a fare questo tipo di esperienza», commenta Dolci, «li fa maturare e dà loro una visione completamente diversa della vita, verso il mondo e verso il Ticino». «È vero che ora, con i casi in rialzo, c'è più panico. Però non manca la voglia di ripartire», le fa eco Valentina Pascale.
Restare al passo - Ma la mole di lavoro per le aziende specializzate in soggiorni linguistici, a livello organizzativo, è decisamente maggiore: «La sfida», conclude Pascale, «è quella di essere giornalmente informati sulle restrizioni di ciascun Paese, incluse quarantene e lockdown improvvisi, tamponi e richieste speciali dei diversi Governi».