Il medico cantonale Giorgio Merlani e il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini hanno fatto il punto della pandemia
Il Ticino ha alzato il livello di guardia, con la campagna di sensibilizzazione che passa dal blu all'arancione
BELLINZONA - La curva in Ticino non scende: oggi le autorità sanitarie hanno segnalato altre 150 nuove infezioni in ventiquattro ore. Nelle strutture ospedaliere del nostro cantone sono attualmente ricoverati 56 pazienti Covid. Di questi, sette sono in cure intense.
La situazione epidemiologica sta peggiorando in tutta la Svizzera e ieri è stata definita come «critica» dal ministro della sanità Alain Berset. Ma per ora non è previsto un inasprimento delle misure a livello nazionale. In considerazione delle grandi differenze regionali, il Consiglio federale invita i Cantoni a intervenire dove necessario.
Il Ticino alza il livello di guardia, con la campagna di sensibilizzazione che passa dal blu all'arancione. Ma al momento ulteriori provvedimenti non sono necessari, ha affermato oggi in un incontro coi media il medico cantonale Giorgio Merlani, sottolineando comunque che «la situazione è cambiata». I provvedimenti attualmente in vigore «sono efficaci». È tuttavia fondamentale che anche le regole igieniche vengano rispettate.
Si parla dunque di distanziamento, igiene delle mani, mascherina e test. In particolare per quanto riguarda quest'ultimo, Merlani ha ricordato che si tratta di uno strumento «fondamentale: in presenza di sintomi, è importante isolarsi e testarsi subito». E in questo caso il test è gratuito, ma non consente di ricevere un certificato Covid.
Pazienti vaccinati e non - Nel frattempo nel nostro cantone il 78,5% degli over 12 è vaccinato (la percentuale è del 70,6% se si considera tutta la popolazione). E in ospedale si contano pazienti Covid vaccinati e non vaccinati. Ma questo - ha sottolineato il medico cantonale - non significa che il vaccino non funziona: «Il vaccino non è fatto per non ammalarsi, bensì per evitare decorsi gravi della malattia». Negli ospedali i ricoverati vaccinati restano comunque una minoranza, considerando anche la situazione vaccinale della popolazione.
Il booster agli over 65 (per ora) - Anche in Ticino prosegue dunque la campagna di vaccinazione, anche con la somministrazione del richiamo (il cosiddetto booster). Un richiamo che al momento è raccomandato agli over 65. Ma che in tutte le fasce d'età permette di riportare la protezione vaccina al 90% contro la malattia e un decorso lieve, e a oltre il 95% contro un decorso grave, come spiegato dal farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.
Nel nostro cantone sono sinora state somministrate undicimila dosi di richiamo. L'operazione è partita dalle case per anziani ed è poi stata estesa agli over 75 e quindi agli over 65. «Ogni giorno si iscrivono circa mille persone».
Al momento le indicazioni della Confederazione prevedono la somministrazione solo agli over 65. Ma di recente Swissmedic ha approvato l'estensione agli over 16. Le raccomandazioni federali saranno quindi presto adattate. Anche le autorità cantonali prevedono quindi presto un'estensione, che inizialmente - si parla di inizio dicembre - varrà per il personale sanitario, per i malati a rischio con meno di 65 anni e per le persone che assistono persone a rischio.
La vaccinazione di richiamo - ha ricordato Zanini - può essere somministrata al più presto a partire da sei mesi dopo la vaccinazione completa (seconda dose oppure prima dose per i guariti). A chi rispetta questo requisito e ha diritto al booster, viene raccomandato di prenotarsi subito, senza attendere la scadenza del certificato. «È necessario iscriversi, non si viene invitati automaticamente» ha concluso Zanini.
La conferenza stampa è terminata. Vi ringraziamo di averla seguita su tio/20minuti.
Pazienti vaccinati e non: perché non vengono comunicati i dati ogni giorno?
Merlani: «La situazione è molto complessa, bisogna sempre avere chiaro il denominatore. Si tratta di dati in movimento. Ed è una questione di proporzione, rispetto alla popolazione vaccinata non vaccinata».
Come procede la somministazione dei richiami?
Zanini: «Abbiamo 18'000 over 75 e 12'000 over 65. Ogni giorno contiamo circa 1'000 persone che si iscrivono. Siamo fiduciosi che gli appuntamenti vengano utilizzati».
In Ticino quanti sono i pazienti vaccinati ricoverati in ospedale?
Merlani: «Dei cinquantasei pazienti ricoverati per Covid, all'incirca la metà è vaccinata».
La parola passa ai giornalisti per le domande.
L'apertura graduale al booster «è più rapido»
Questa mattina i Grigioni hanno annunciato che dalla prossima settimana il booster sarà disponibile per tutti. In Ticino si procede gradualmente, perché «è più rapido» sottolinea Zanini.
Accesso al booster
La vaccinazione di richiamo può essere somministrata al più presto a partire da sei mesi dopo la vaccinazione completa (seconda dose oppure prima dose per i guariti). A chi rispetta questo requisito, viene raccomandato di prenotarsi subito, senza attendere la scadenza del certificato.
Booster per personale sanitario e malati a rischio under 65
Da inizio dicembre, presupposto che le raccomandazioni federali saranno estese, il booster sarà esteso al personale sanitario, ai malati a rischio con meno di 65 anni e le persone che le assistono. Inoltre, il richiamo potrà essere somministrato anche presso alcuni studi medici e alcune farmacie (una cinquantina si è messa a disposizione).
In Ticino somministrate undicimila dosi di richiamo
In Ticino la somministrazione del richiamo era partita nelle case per anziani. Poi era stata estesa agli over 75 e quindi agli over 65. Sinora sono state somministrate circa undicimila dosi di richiamo. Sono oltre trentamila gli appuntamenti già fissati.
Fino alla fine dell'anno sono disponibili ancora circa dodicimila posti (4'600 Pfizer, 7'400 Moderna).
Zanini precisa che chi intende ricevere il booster, «si deve iscrivere, non verrà invitato automaticamente». Le autorità non sono infatti nemmeno in grado di ottenere un elenco delle persone vaccinate.
Booster per gli over 65. E poi?
Booster non solo per gli over 65, ma anche per i più giovani per arginare la pandemia. Al momento la Confederazione raccomanda il richiamo solo per le persone con 65 anni o più, che hanno ricevuto la seconda dose almeno sei mesi fa. A breve è però attesa un'estensione delle raccomandazioni almeno per malati a rischio con meno di 65 anni, persone che assistono i malati a rischio e personale sanitario.
Nel frattempo la raccomandazione del booster per tutti è «nell'aria». Swissmedic ha approvato l'estensione del preparato Pfizer/BioNTech: «È la base giuridica per estendere il richiamo, ma tocca ora alla Confederazione se fare questo passo» spiega Zanini.
Vaccinazione di richiamo (booster)
Il 4 novembre le autorità avevano indicato che il richiamo è indicato per gli over 65, in quanto la copertura vaccinale si riduce con il passare del tempo. L'evoluzione della pandemia in questi ultimi giorni «ci obbliga a evolvere anche per quanto riguarda il booster». Il richiamo è fortemente raccomandato per riportare la protezione al 90% contro la malattia e un decorso lieve, a oltre il 95% contro un decorso grave.
Campagna di vaccinazione e consulenze
Sono stati quasi raggiunti gli obiettivi indicati lo scorso mese di agosto. Ma resta importante che si facciano vaccinare ancora più persone, sottolinea Zanini. Chi fosse indeciso può ancora chiedere una consulenza via telefono allo 0800.144.144, via mail scrivendo a hotline@fctsa.ch o scrivendo via WhatsApp allo 079.219.79.96.
In Ticino il 78,5% degli over 12 è vaccinato
Attualmente in Ticino il tasso di vaccinazione è del 70,6%. Considerando soltanto gli over 12, il tasso è del 78,5%. «A livello svizzero siamo in una situazione migliore: rispetto alla media svizzera abbiamo un vantaggio di circa quattro punti percentuali».
Nel confronto internazionale, il Ticino si situa sopra l'Austria e la Germania, e sotto la Svezia: «Guardando quello che sta succedendo in questi paesi, possiamo fare delle previsioni su quello che ci potrebbe attendere nel giro di qualche settimana». Il tasso di vaccinazione gioca un ruolo importante, ma bisogna anche considerare le misure che gli Stati hanno messo in campo e anche il rispetto delle regole da parte della popolazione. «Mi sembra di poter dire che i presupposti non promettono nulla di buono per le prossime settimane» afferma Zanini.
Verso le 500'000 dosi
A breve in Ticino si raggiungeranno le 500'000 dosi di vaccino somministrate. «Ci arriveremo velocemente, perché il numero di dosi somministrate ogni settimana è destinato a crescere rapidamente: a gennaio-febbraio arriveremo più o meno allo stesso numero della scorsa primavera per via del booster».
La parola passa al farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.
Per ora non servono altre misure
«La situazione è cambiata, ma al momento non sembra necessario mettere in atto altre misure oltre a quelle già in vigore, che sono comunque efficaci» osserva Merlani. «Se giriamo in luoghi in cui non c'è l'obbligo di mascherina, non significa che non possiamo metterla».
L'importanza del test
Distanza, igiene delle mani, mascherina e il test. «Il test è fondamentale in questo periodo: con la riduzione delle misure igieniche, circolano anche altri virus. Quindi quando abbiamo dei sintomi è fondamentale isolarci e testarci subito». Merlani ricorda: «Il test è ancora gratuito per chi presenta dei sintomi, ma non riceve un certificato Covid». I vaccinati non devono fare il test rapido, bensì il PCR.
«L'andamento epidemiologico non è favorevole in Svizzera e nemmeno in Ticino. Nel nostro cantone abbiamo un piccolo vantaggio temporale rispetto al resto del paese» afferma Merlani. E sottolinea la necessità di riprendere le vecchie abitudini, rispettando le regole igieniche di base. La campagna di sensibilizzazione passa dunque dal blu all'arancione.
Trasmissione del virus
La vaccinazione è importante anche per ridurre la trasmissione. Perché se una persona non si infetta, non trasmette il virus. «Ma non bisogna credere di essere completamente immuni, sia vaccinati sia non vaccinati devono pertanto rispettare le misure di protezione».
Dal 30 agosto al 14 novembre sono stati registrati 55 ospedalizzati non vaccinati su 100'000 non vaccinati e 13 ospedalizzati su 100 vaccinati.
Vaccinati e non vaccinati
In ospedale ci sono pazienti vaccinati e non vaccinati. Ma questo non significa che il vaccino non funziona: «Il vaccino non è fatto per ammalarsi, bensì per evitare decorsi gravi». Negli ospedali comunque si contano più pazienti non vaccinati che vaccinati. Cambia anche la casistica: le persone non vaccinate rappresentano attualmente circa un quarto della popolazione. Mentre i vaccinati sono la stragrande maggioranza della popolazione. Questo significa che il vaccino è efficace, dato che negli ospedali i vaccinati sono la minoranza, come spiega Merlani.
Ospedalizzazioni
Gli ospedalizzati sono in aumento. «Da un lato abbiamo pazienti con decorsi gravi della malattia. E sono pazienti non vaccinati. Poi si contano pazienti vaccinati, che però hanno decorsi meno tipici: sono soprattutto anziani che sono stati vaccinati all'inizio dell'anno. Non fanno decorsi gravi, ma lievi».
Rispetto a quanto avvenuto con i rientri dalle vacanze estive, la situazione ora è diversa: «Il virus gioisce per il freddo e anche per il tempo che passiamo nei luoghi chiusi, si diffonde così più facilmente» afferma Merlani.
Percentuale dei test positivi
Merlani spiega che attualmente si osserva nuovamente un aumento della percentuale dei test positivi al coronavirus. Un aumento che quest'anno avviene con un certo ritardo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
«I casi e le ospedalizzazioni stanno aumentando in tutta la Svizzera» spiega Merlani, sottolineando però che l'incidenza in Ticino è molto bassa rispetto al resto del paese. «Ma non è che la situazione qui sia migliore, è una questione di tempistica: abbiamo un certo vantaggio che dobbiamo sfruttare».
Prende la parola il medico cantonale Giorgio Merlani: «Se ci troviamo nella situazione di dover fare degi infopoint, la situazione è abbastanza chiara». In Europa, spiega, si osserva un hotspot sul centro-est Europa, in cui casi e ospedalizzazioni sono diffusi. «Sicuramente è una questione di vaccinazione e anche climatica».
A Bellinzona si fa il punto della situazione sulla pandemia in Ticino.
I relatori:
- medico cantonale Giorgio Merlani
- farmacista cantonale Giovan Maria Zanini