Nasce Amare il cancro, associazione dedicata al 19enne ticinese deceduto per tumore a inizio ottobre negli USA.
La sua storia aveva commosso la Svizzera italiana. Per cercare di salvarlo si era scatenata una grandissima ondata di solidarietà. Papà Stefano racconta come si porterà avanti il suo "credo".
LUGANO - Chi non si ricorda di Davide Leonelli? Il 19enne luganese a settembre aveva commosso la Svizzera italiana intera. Alle prese con un grave tumore doveva volare a New York per tentare un'ultima cura. Per lui si scatenò un'ondata di solidarietà enorme, in particolare dopo la raccolta fondi online lanciata dalle sorelle Sara e Cinzia. Davide però, a inizio ottobre, pochi giorni dopo essere approdato negli Stati Uniti, è morto. A qualche mese di distanza la sua famiglia lancia un'associazione in sua memoria. Dal nome singolare: Amore per il cancro. «Davide aveva già preparato tutto – ammette papà Stefano, presidente dell'associazione –. Ce ne siamo accorti io e mia moglie Greta nei giorni dopo il suo decesso, trovando i suoi appunti».
Non voleva essere un caso sociale mediatico – Stando al Foglio Ufficiale, l'associazione ha quale fine quello di "aiutare, connettere, coinvolgere, unire, amare e informare tutte le persone che convivono con il cancro o altre malattie, compresi i loro famigliari e amici". Davide anche a Tio/20Minuti si era sempre presentato come una persona allegra e ottimista nonostante tutto. Positiva. Aveva chiesto espressamente di non volere diventare un caso sociale mediatico. Voleva che si parlasse di malattia in modo soft, come se fosse una parte della vita. «Le frasi che trovate sul Foglio Ufficiale sono praticamente frasi di Davide – ribadisce il padre –. Non sappiamo se le abbia scritte nell'ottica della sua possibile guarigione, oppure pensando di non farcela. Quello che è certo è che faremo di tutto per onorarlo».
La malattia sotto un'altra luce – Sempre sul Foglio Ufficiale si sottolinea che Amore per il cancro non è un'associazione "contro" il cancro. "Si crea uno spazio di sfogo, in cui si cerca di abbracciare la propria condizione nella malattia e ciò che la malattia stessa porta. L'obiettivo è quello di cambiare la luce con cui viene vista la malattia, togliere pregiudizi e capire le paure riguardo alla morte".
Senza scopi di lucro – L'associazione, con sede a Lugano, non persegue scopi di lucro, è apartitica, aconfessionale e la sua durata è illimitata. Vivrà di contributi volontari, proventi derivanti dall'organizzazione di manifestazioni, donazioni e sussidi di ogni genere. «Le spese per l'ammissione alle cure negli USA – conclude papà Stefano – ammontano a circa 300.000 dollari. Ma sappiamo che le donazioni hanno superato di gran lunga quella soglia. Vogliamo essere corretti. Sarà prioritario per noi creare un conto corrente in cui versare la cifra rimanente, nella massima trasparenza. La nostra missione sarà anche quella di aiutare ragazzi che si troveranno nelle stesse condizioni di Davide. Nell'ottica della presentazione al pubblico dell'associazione, stamperemo anche alcuni pensieri di nostro figlio. Trasmettono tanta forza».