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CANTONE OCST contro Gastro: «Eccessivo proporre il licenziamento del personale no vax»

14.12.21 - 15:09
Un parere giuridico dell'associazione degli esercenti provoca la reazione del sindacato
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OCST contro Gastro: «Eccessivo proporre il licenziamento del personale no vax»
Un parere giuridico dell'associazione degli esercenti provoca la reazione del sindacato
Secondo l'organizzazione cristiano-sociale: «È sproporzionato intimare il licenziamento a un dipendente per evitare agli altri il fastidio della mascherina»

LUGANO - La linea dura di GastroTicino contro i dipendenti della ristorazione che non si vaccinano provoca un’alzata di scudi del sindacato OCST. In un documento, inviato lo scorso 1. dicembre agli associati (vedi allegato), Gastro scriveva a proposito del personale refrattario al vaccino e di chi non è munito di Certificato Covid: «L’esercente ha tutte le ragioni per applicare la propria libertà contrattuale senza commettere nessun abuso (...). Può anche licenziarlo se il contratto è di durata indeterminata: non esiste nessuna norma che impedisca di rescindere un contratto quando un dipendente diventa un ostacolo lavorativo, aziendale o interpersonale».

Una direttiva che l’OCST oggi contesta: «Proporre il licenziamento come prima soluzione al problema delle lavoratrici e dei lavoratori non vaccinati è certamente eccessivo e sproporzionato. Il riferimento deve rimanere la linea dell’autorità federale, cioè di non imporre il vaccino». 

Il sindacato condivide pienamente l’importanza del vaccino come elemento per superare la crisi. Come pure è consapevole che «il non essere vaccinato implichi dei disagi per le colleghe e i colleghi di lavoro». Ma tutto questo,  continua, «non è determinante per prendere una decisione così drastica. È del resto evidente che è sproporzionato intimare il licenziamento ad un dipendente per evitare agli altri il fastidio della mascherina, alla quale siamo ormai abituati, e la quale è imposta quotidianamente ad una buona fetta della società, pensiamo per esempio a chi lavora nel settore sociosanitario o a chi opera o studia nelle scuole».

Da qui l’invito dell’OCST a evitare lo scontro frontale: «In un momento difficile per tutti e nel quale sono da evitare le barricate e le divisioni, ad aprire un dialogo con le dipendenti e i dipendenti e di giungere a dei compromessi, piuttosto che agire in maniera avventata».

«Nessun invito a licenziare» - GastroTicino contesta la lettura del sindacato: «Non abbiamo mai inviato una lettera o una newsletter ai soci il 1° dicembre, invitandoli a licenziare il personale non vaccinato», sottolinea in una breve replica inviata a tutti i media.

«Su sollecitazione di numerosi soci sensibili ad adottare soluzioni rispettose sotto ogni punto di vista e a evitare ogni abuso - conclude -, l’Ufficio giuridico ha pubblicato un’analisi su quali provvedimenti si possono o non si possono adottare, riferendosi all’assenza di un certificato e alle conseguenze sul normale andamento aziendale. Si descrivono quindi le fattispecie relative a quando si “può anche” o “non si può” licenziare un collaboratore».

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