I ticinesi fanno scorta per barricarsi tra le mura domestiche. I ristoranti si lamentano, i macellai no
Prenotazioni fino a Capodanno nelle gastronomie, cancellate invece le cene aziendali. Il bilancio di dicembre con GastroTicino, Federcommercio e l'Associazione maestri macellai
LUGANO - «Siamo nella m...da, dica in fretta». Pietro Vietti dell'omonima macelleria a Losone ha poco tempo per i clienti, figurarsi per i giornalisti. Le prenotazioni di carne e gastronomia sono schizzate come i contagi negli scorsi giorni in Ticino. I settanta membri dell'Associazione mastri macellai (Asmm) hanno fatto il pieno di riservazioni. «Fino a Capodanno ne abbiamo fin sopra i capelli» spiega Vietti, presidente. Le cancellazioni causa Covid in famiglia «possono capitare» ma sono rare, e comunque non bastano a dare al macellaio un attimo di tregua.
È l'effetto delle misure introdotte lunedì da Berna che finisce sulle tavole dei ticinesi. Le limitazioni nei ristoranti (2G, 2G Plus) spingono per cene e cenoni nel privato, dove il tetto è di 10 persone al chiuso in presenza di over 16 non vaccinati, ma i controlli - Cantone e Confederazione lo hanno ammesso - sono quasi impossibili. L'altra faccia della medaglia è il malumore dei ristoratori. Le grandi cene tra parenti e colleghi «sono andate quasi tutte buche» spiegano ad esempio dal Lac di Lugano, dove quest'anno su 11 grandi prenotazioni solo 2 sono state incassate. «Anche se in teoria prenotare è possibile, e le regole lo permettono, le persone non vogliono avere problemi» spiega la direttrice.
Il colpo si è sentito un po' in tutto il settore, conferma Massimo Suter. «Chi ha un anziano in famiglia o un non vaccinato, per non escluderlo sceglie naturalmente la soluzione casalinga» spiega il direttore di GastroTicino. «È un grande danno perché in particolare le cene aziendali sono una parte importantissima dell'introito di dicembre».
Cena o non cena, i regali per fortuna si fanno comunque. Nei negozi gli acquisti sono in linea con l'anno scorso, osserva Lorenza Sommaruga di Federcommercio Ticino. La settimana "clou" arriva fino alla Vigilia e anche dopo, finora il feedback è «positivo anche perché si è potuto contare sulle domeniche di apertura» a differenza del 2020. L'impressione «è che qualcuno cerchi di risparmiare un po' rispetto al passato, visto il momento incerto» ma è presto per tirare le somme. «Aspettiamo l'ultima settimana del mese e i saldi. Poi faremo i conti».