L'esperto stronca l'operazione di Lugano che ha acquistato un astro da dedicare a Borradori
Marco Cagnotti, direttore della Specola Solare Ticinese: «L’unico ente ufficialmente autorizzato a dare i nomi alle stelle, ai pianeti, agli asteroidi, alle comete… è l’Unione astronomica internazionale. Vuoi una cometa con il tuo nome? Scoprila»
LUGANO - «L’abbiamo comprata per 80 euro». Chissà se nel Consuntivo 2021 di Lugano troverà spazio, alla voce uscite, la cifra spesa dalla Città per dedicare un astro allo scomparso sindaco Marco Borradori... Chissà? L'operazione, a volerla mettere giù un po' dura, avrebbe pure un nome: catasterismo, dal greco "colloco fra le stelle", parola che sta a indicare la trasformazione post mortem dell'eroe (ma anche di animali o parti di corpo) in astro o costellazione. Ma siamo in piena mitologia. Anche se da parte della Città più che di acquisto, preferiscono parlare di gesto simbolico.
«Nel cielo, ora, c’è una stella speciale» recita l’augurio natalizio del Municipio che ha battezzato il corpo extraterrestre con il nome del compianto. «Per la precisione è la stella extra luminosa 3020817 (ascensione retta 6h 57m 13,57s, declinazione 17° 53’47.42’’, magnitudine 9.2870000)» informa, come un rogito, il testo apparso ieri su lugano.ch.
Operazione poetica, al limite dell’ingenuità, o acquisto avventato?
«È una stupidaggine» risponde (in modo ancor più colorito) Marco Cagnotti, direttore della Specola Solare Ticinese di Locarno Monti. «Sono 80 euro che si potevano spendere diversamente. Una baggianata epica. Oltretutto, se è di magnitudine 9, non è nemmeno visibile a occhio nudo. La si può osservare con un binocolo, ma sfido i municipali a trovarla da soli. Nel cielo reale però, non dentro un simulatore per smartphone».
Ma si può acquistare una stella?
«I nomi delle stelle non si comprano. Ma vengono venduti da società che allestiscono dei cataloghi farlocchi, il cui valore scientifico è pari a zero. Domani potrei inventarmene uno mio e venderle la stella che più le piace».
Tipo Sirio?
«Beh, quella è la stella più luminosa. La tariffa sale allora a 500 euro, non 80» ironizza Cagnotti.
Ma chi ha il diritto di battezzare il cielo?
«L’unico ente ufficialmente autorizzato a dare i nomi alle stelle, ai pianeti, agli asteroidi, alle comete… è l’Unione astronomica internazionale. Chiunque pretenda di battezzare, peggio ancora in cambio di denaro, le stelle sta vendendo qualcosa che si è inventato di possedere. Sono soldi, ripeto, buttati via».
Unione astronomica internazionale che ovviamente non opera per lucro…
«Certo che no, le regole in materia dell’Unione astronomica internazionale sono rigorosissime. Vuoi dare il tuo nome a un oggetto del cielo? Basta che scopri una cometa e la cometa avrà il tuo nome. Però devi trascorrere le notti all’aperto a scrutare il cielo, prendendo pure freddo».
Le società che vendono stelle compiono quindi una truffa?
«No, perché di fatto non è illegale visto che questo catalogo di stelle è qualcosa di inventato e che non ha valore. È semplicemente una panzana».