La testimonianza di un genitore: «Contagi anche in famiglia».
Il Decs: «Sarebbe potuto avvenire anche in classe, impossibile azzerare i rischi di contagio».
LOCARNO - Da settimana bianca a settimana in quarantena il passo è stato breve. Almeno per le quattro classi delle medie di Locarno 2 partite domenica 19 dicembre per Lenzerheide, nei Grigioni.
La vicenda è in parte già nota: uno dei 65 giovani saliti sul bus già durante il viaggio presentava sintomi sospetti. All’arrivo viene tamponato e con lui il ragazzo che gli era seduto affianco. Risultato: positivi. Le famiglie dei due ragazzi, contattate dalla scuola, recuperano i figli in tarda serata.
La sera stessa la direzione scolastica contatta il medico cantonale e per precauzione si organizza un test PCR salivare a tappeto da effettuare il martedì mattina. Il martedì sera arrivano i risultati: «Iniziano a spuntare altri positivi. Al momento sarebbero diversi», ci raccontava la mamma di uno dei ragazzini coinvolti. Tutti gli studenti pare abbiano avuto un decorso lieve della malattia, hanno fatto le feste a letto, isolati, ma non sono stati male.
Il DECS ci conferma che sui 63 allievi testati martedì mattina, gli allievi risultati positivi erano 9 emersi alla sera, ai quali si sono aggiunti ulteriori 4 casi comunicati dal laboratorio il mercoledì. «Purtroppo ora si stanno ammalando anche dei genitori - prosegue la mamma -. Speriamo che non ci sia ad attenderli una forma grave di questo virus. Certo è che, viste le feste imminenti, tutto questo si sarebbe potuto evitare».
L'invito al tampone e la quarantena – A seguito dei casi positivi, la direzione scolastica ha intimato «su delega dell'Ufficio del medico cantonale» una quarantena dal 22 al 31 dicembre compresi per tutti i compagni di classe degli allievi risultati positivi, eccezion fatta per gli allievi asintomatici vaccinati o guariti. Nello scritto i familiari sono stati invitati a far testare i propri figli «idealmente a partire dal quinto giorno dopo l'ultimo possibile contatto (lunedì 27 dicembre) presso il proprio medico curante o presso una farmacia autorizzata e di comunicarne l'esito alla direzione scolastica». «Per quanto riguarda la sua famiglia - viene aggiunto -, la misura della quarantena riguarda unicamente suo/a figlio/a». Questo significa che gli altri membri della famiglia non sono in quarantena e «possono pertanto continuare la propria vita normalmente».
Ma cosa ne pensa il Decs di questa situazione? I contagi erano evitabili? «L'attuale situazione pandemica rende impossibile azzerare i rischi di contagio, a scuola come in qualunque altro luogo», ci rispondono dalla direzione del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport. «Detto ciò, la direzione della Scuola media di Locarno 2 ha organizzato la settimana bianca attenendosi alle indicazioni dipartimentali, concedendo l'accesso unicamente agli allievi non in isolamento, non in quarantena, privi di sintomi e raccomandando caldamente di effettuare un test prima della partenza. Si è dunque fatto affidamento anche sulla responsabilità individuale di tutti i partecipanti alla gita per partire con i migliori presupposti».
Qualcuno ha viaggiato senza indossare le dovute protezioni?
«Tutti gli allievi hanno viaggiato indossando una mascherina, come da piano di protezione, e alloggiavano suddivisi in camere separate, in modo che i gruppi a stretto contatto durante la notte e i pasti, momenti senza mascherina, fossero stabili. Sono state dunque prese le precauzioni ragionevoli necessarie per minimizzare i rischi di portare persone positive in gita o diffondere un eventuale contagio in loco».
È vero che il bus ha viaggiato con un ragazzo positivo?
«Un allievo ha presentato sintomi durante il viaggio. Indossava la mascherina. Testato all’arrivo è risultato positivo ed è stato pertanto posto in isolamento e poi immediatamente rimandato a casa.
Vista la situazione non poteva essere meglio annullare la gita?
«Riconfermiamo che i presupposti per effettuare la gita con rischi molto contenuti erano dati. Altre gite avvenute nelle settimane precedenti utilizzando piani di protezione analoghi, una delle quali di un'altra scuola media nel medesimo luogo, si sono svolte con successo e senza alcun problema. In questo caso il virus si è purtroppo diffuso prima che lo si potesse identificare».
Come è stato gestito il focolaio?
«Al momento dell'emergere del primo caso positivo, la direzione della scuola, supportata dalle autorità sanitarie del Canton Ticino e del Canton Grigioni, ha reagito come da protocollo, con calma e professionalità. Tenuto conto dei numerosi casi di persone positive segnalate negli ultimi giorni, è altamente verosimile che quanto avvenuto a Lenzerheide sarebbe comunque purtroppo avvenuto anche se gli allievi fossero stati a scuola a Locarno, oltretutto con la possibilità di contagiare direttamente i familiari nei momenti di vita quotidiana. Abbiamo sempre voluto garantire la scuola in presenza, prendendo tutte le precauzioni del caso, sia per dare agli allievi un'educazione il più possibile ordinaria, sia per continuare a dare loro dei contatti sociali tra pari. Purtroppo il rischio di contagiarsi e restare qualche giorno in isolamento o di essere posti in quarantena non può essere escluso del tutto, a scuola, durante le uscite o nel resto della società, malgrado tutte le precauzioni che si possono prendere e che vengono prese in tutte le circostanze».