Si tratterebbe di un caso verificatosi in una scuola superiore ticinese. L'Mps interroga il Governo ticinese
BELLINZONA - Una relazione tra un docente con più di cinquant'anni e un'allieva sedicenne. Sarebbe accaduto durante lo scorso anno scolastico 2020/21 in una scuola superiore ticinese. Ma per il docente non ci sarebbero state conseguenze, se non il trasferimento in un altro istituto.
Con tutti i condizionali del caso, è quanto sostiene il Movimento per il socialismo (Mps) in un'odierna interpellanza trasmetta al Consiglio di Stato, sottoscritta dai deputati Simona Arigoni, Angelica Lepori e Matteo Pronzini. Il caso - lo si legge ancora nell'atto parlamentare - sarebbe stato segnalato all'ufficio competente, che avrebbe chiesto l'immediato licenziamento del docente o perlomeno l'avvio di un'inchiesta amministrativa. Ma il Dipartimento dell'educazione (DECS) avrebbe optato per il trasferimento.
«Così facendo il DECS non ha colto l’occasione per segnalare la questione, a nostro avviso molto importante, della necessità di rispettare un codice etico e affrontare casi di comportamenti inappropriati da parte, ancora una volta, di uomini che dovrebbero dare l’esempio e hanno a che fare con donne molto giovani, proprio per questo spesso non in grado di affrontare tali situazioni. Sembrerebbe quindi che l’ormai famigerato caso del funzionario del DSS non abbia proprio insegnato nulla» scrive ancora l'Mps.
Gli interpellanti chiedono pertanto al Governo ticinese di fare chiarezza sulla questione, spiegando inoltre la scelta di trasferire il docente, senza alcun provvedimento disciplinare di altro genere. E viene anche chiesto se sia stata informata la Magistratura,.