Un reportage televisivo riaccende l'interesse per l'iniziativa sui monti di Sciaga. Nel 2022 arriva la licenza edilizia.
Centinaia di interessati da oltre Gottardo. Ma il rischio di andare incontro a una delusione cocente è enorme. Lo evidenzia il sindaco Gianluigi Della Santa.
GAMBAROGNO - Rustici in vendita a un franco nel Gambarogno. Una trasmissione televisiva (SRF) andata in onda di recente in Svizzera tedesca riporta il tema d'attualità. E riaccende l'interesse per un progetto che nel 2022 potrebbe finalmente entrare nel vivo. «Perché quest'anno dovrebbe arrivare l'autorizzazione a edificare da parte del Cantone», spiega a Tio/20Minuti il sindaco Gianluigi Della Santa.
Diroccati non abitabili – Una decina di stabili di montagna. Un nucleo suggestivo situato a circa 1200 metri di altezza. Cartoline dai Monti di Sciaga che, tuttavia, al momento sarebbero piuttosto sbiadite rispetto a quanto ci si immagina oltre Gottardo. «L'obiettivo è quello di rivalorizzare il nucleo di Sciaga – sottolinea il sindaco di Gambarogno –. Siamo in attesa delle licenze, poi vedremo in che forma mettere questi oggetti sul mercato». Il prezzo simbolico di un franco, tuttavia, è fuorviante. «Al momento si tratta di diroccati non abitabili. Si tratta di edifici disabitati da decenni. Chi li acquista dovrà farci poi un investimento finanziario. E dovrà farlo secondo linee guida dettate dalle autorità competenti».
«Iniziativa idealizzata» – Il caso dei rustici a un franco sui monti di Sciaga era emerso per la prima volta qualche anno fa, agli albori dell'idea. «Da allora ci sono stati diversi malintesi», evidenzia Della Santa. Gli interessati sarebbero a centinaia. Ma chi si immagina il super affare per potere poi vivere una vita da eremita o nel completo relax rischia di andare incontro a una grossa delusione. Alcuni, una volta compresa la realtà dei fatti, hanno manifestato disappunto. «Mi rendo conto – dice il sindaco – che in tanti hanno idealizzato eccessivamente questa iniziativa».
Sul posto non si arriva con l'auto – Pensando a un ipotetico futuro, si parla di un rifugio alpino per escursionisti e biker, della gestione agricola dei terreni, di un concetto che potrebbe diventare una vera attrazione turistica nel Gambarogno...«Si sta valutando anche l'ipotesi di creare qualcosa di simile a quanto fatto dalla Fondazione Curzutt a Monte Carasso. Allo stato attuale delle cose i rustici sono raggiungibili solo a piedi, e la strada più vicina è a 40 a minuti. In futuro dovrà esserci verosimilmente un collegamento, magari con una piccola teleferica. I tempi sono ancora lunghi. E chi farà un investimento dovrà avere una forte motivazione, non basta sognare».