Preoccupato il medico cantonale Giorgio Merlani, che chiede nuove restrizioni «coraggiose e tempestive».
BELLINZONA - Ticino tra le grinfie di Omicron. Dopo diversi mesi passati come primo della classe, il nostro cantone risulta ora essere il secondo a livello svizzero per numero di contagi. Saranno state le festività passate con amici e familiari? Oppure l’alto tasso di vaccinazione che induce ad abbassare la guardia? «Anche io mi pongo queste domande», ha dichiarato il medico cantonale Giorgio Merlani al Tages Anzeiger.
Nel frattempo, nonostante non si possa definire rosea, la situazione ospedaliera tiene. All’ospedale La Carità di Locarno vengono ricoverati «principalmente non vaccinati» spiega il vice-primario di medicina intensiva Michael Llamas. Ma secondo Merlani il vaccino non fermerà la nuova variante, e una percentuale di popolazione continuerà ad ammalarsi gravemente e a dover essere ospedalizzata. E si pensa a come affrontare un futuro sempre più incerto.
Occorrono misure «coraggiose e tempestive», ha dichiarato il medico cantonale al quotidiano zurighese, dicendosi poi «preoccupato che possano entrare in vigore troppo tardi». E mentre positivi e quarantene si moltiplicano, per molti si avvicina il rientro a scuola e al lavoro.