Lo svuotamento attira curiosi. Tra questi anche l'esuberante Alessandro Veletta
Il poliedrico ticinese si è cimentato nel brano di Puccini in un teatro d'eccezione
VOGORNO - Ha attirato curiosi. Ha generato entusiasmi e anche amarezza. Lo scenario "lunare" conseguente lo svuotamento della diga della Verzasca è certamente uno spettacolo per gli occhi, ma forse a pochi è venuto in mente che potrebbe esserlo anche per le orecchie.
Tra questi c'è sicuramente il poliedrico (e scatenato) Alessandro Veletta che, per testare l'acustica di questo teatro naturale, si è calato nel letto asciutto del lago per esibirsi in una delle sue specialità: il canto. Lo ha fatto sfoderando uno dei suoi cavalli di battaglia, il "Nessun Dorma" di Puccini.
«Una scenografia del genere non capita tutti i giorni» ci racconta l'istrionico Alessandro. Un'esibizione goliardica, la sua, che non ha mancato di suscitare forti emozioni: «Quanta grandezza, quanta energia scaturisce dalla diga della Verzasca. È stata un'esperienza magica».
Oltre all'appagamento regalato dalla natura, anche quello di un pubblico, lì presente per sostenere il bel canto di Veletta: «Penso che un teatro così grande non lo si incontri tutti i giorni. Per non parlare del pubblico che applaudiva 200 metri sopra la mia testa».