Tredici indagati a Lavena Ponte Tresa: spicca il capo dell'esecutivo Mastromarino
LAVENA PONTE TRESA - Tredici persone sono state rinviate a giudizio per una serie di abusi edilizi a Lavena Ponte Tresa. Tra queste, scrivono i media varesini, anche il sindaco della cittadina di confine Massimo Mastromarino.
L'indagine della Procura di Varese, denominata "Vista Lago", ha preso le mosse dalle lamentele di alcuni residenti, per alcuni progetti edilizi approvati negli anni dal Comune e ritenuti in parte abusivi. Il valore delle nuove costruzioni si aggira, secondo gli inquirenti, attorno ai 4 milioni di euro.
Assieme all'attuale sindaco, accusato di abuso d'ufficio, davanti al giudice comparirà anche il suo predecessore Pietro Roncoroni. Mastromarino è un volto noto in Ticino, per diversi interventi "energici" su questioni di confine e per episodi emblematici, come una manifestazione in cui posò in mutande (assieme ad alcuni commercianti) davanti alla dogana svizzera.
Sarà il Tribunale di Varese, a maggio, a stabilire se i 13 imputati hanno commesso i reati ipotizzati, che ruotano attorno - è l'accusa - al tentativo dei committenti e dell'impresa costruttrice di ottenere vantaggi economici, appoggiandosi agli uffici comunali.
«Come ho avuto modo di comunicare alla mia maggioranza - ha commentato Mastromarino - mi difenderò dall’accusa di abuso d’ufficio, dimostrando non solo la correttezza ma anche la legittimità del mio operato; confortato da una sentenza successiva del tribunale amministrativo che ha riconosciuto fondato il mio operato. Rimango fiducioso e rispetto l’azione dei giudici».