Rivelazione per certi versi clamorosa da parte della municipale Karin Valenzano Rossi. Guarda il video.
La capa del Dicastero sicurezza e spazi urbani è stata ospite di Piazza Ticino: «L'operato del Municipio? Spiace che si voglia trovare per forza il reato».
LUGANO - Lugano paralizzata sulle questioni dell'ex macello e dell'autogestione? Non secondo Karin Valenzano Rossi, capa del Dicastero sicurezza e spazi urbani. La municipale è stata ospite di Piazza Ticino, dove ha affrontato la questione senza troppi giri di parole. «Da soli è difficile trovare delle soluzioni», esordisce.
La vicenda con la Magistratura, legata allo sgombero della scorsa primavera, non è ancora chiusa. C'è un ricorso. Questo aspetto vi mantiene in una posizione di debolezza?
«Noi siamo soddisfatti di quanto emerso dall'inchiesta che aveva portato al decreto d'abbandono da parte del procuratore. Sono stati ricostruiti i fatti. Non temiamo che saltino fuori nuovi dettagli. Ci spiace che si voglia trovare un reato a tutti i costi e che i soldi dei cittadini vengano usati così, facendo perdere tempo ai procuratori».
Da parte della popolazione negli scorsi mesi avete percepito sfiducia?
«Da molti sostegno, da altri sfiducia. Mi sembra però che si tenda a veicolare un tipo di narrativa che riporta scontri tra il Municipio e una parte degli autogestiti».
Mai pensato di andare alle urne sulla questione dell'ex macello?
«Se ne parla. Avrebbe senso magari una votazione consultiva. In fondo sono i cittadini luganesi a essere direttamente coinvolti. Sarebbe una buona opzione».
Il sedime al Piano della Stampa, che voi avete proposto ai molinari, non rispecchia proprio le location urbane caratteristiche dell'autogestione...
«Ma Lugano sta crescendo. Quello che un tempo era periferia oggi non lo è più. Ci sarebbero ampi vantaggi in una soluzione del genere, anche per quanto riguarda le attività rumorose».
In questi mesi nessun esponente dell'autogestione si è fatto avanti?
«In realtà alcune persone che vogliono promuovere una cultura alternativa hanno iniziato a dialogare col Municipio. E si stanno valutando alcuni scenari. Non posso però svelare quali sono i luoghi che si stanno prendendo in considerazione».
Con questa minoranza quindi il dialogo c'è stato?
«Bisogna distinguere. La realtà dell'autogestione è davvero molto variegata. Ci sono persone che sono disposte a dialogare. Altre no. Nemmeno di fronte a un Consiglio di Stato che sarebbe pronto a mediare».
Un anno fa l'ex sindaco Giorgio Giudici vi avvisò: coi molinari non bisogna avere fretta... A conti fatti sarebbe stato meglio dargli retta?
«Giudici ha sicuramente vissuto esperienze da cui derivava questo monito. I problemi però, se non vengono affrontati, diventano solo più grandi. Per 20 anni il problema è stato trascurato. Adesso dobbiamo affrontarlo».
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