L'inverno con le vette bianche si fa ancora attendere. Fino a metà febbraio non sono, per ora, previste precipitazioni
LOCARNO - Sole, sole e ancora sole. L'inverno (quello con le montagne imbiancate) continua a farsi desiderare. Perlomeno al sud delle Alpi, dove in questi giorni in molti si gustano le giornate in altitudine. Dal Generoso al Monte Boglia, dal San Salvatore a Cardada Cimetta (vedi galleria fotografica): per le passeggiate non servono le ciaspole, ma sono sufficienti gli scarponi da montagna.
«È una situazione che a gennaio non si verifica nemmeno negli inverni avari di precipitazioni: attualmente sui versanti orientati a sud si arriva fino a 2'000-2'300 metri d'altitudine con gli scarponi, al limite con le gamasce se c'è qualche nevaio» constata il meteorologo Luca Nisi di MeteoSvizzera, che lo mette subito in chiaro: «A breve termine al sud delle Alpi non sono previste nevicate».
In Val Bedretto la metà della neve - E sulle nostre vette i quantitativi sono al momento ben più ridotti del solito. A un'altitudine di 2'500 metri si registra il 10-30% in meno di neve rispetto alla media per questo periodo. In Val Bedretto, dove sconfinano anche alcune perturbazioni da nord, è presente addirittura soltanto la metà del solito quantitativo, ci spiega ancora Nisi.
Come detto, la neve si fa ancora aspettare. E tendenzialmente sarà così fino alla metà di febbraio, osserva il meteorologo: «Non è escluso, ma è poco probabile che arrivino precipitazioni abbondanti». Va diversamente al nord delle Alpi, che - secondo le attuali previsioni - sarà raggiunto da una perturbazione il prossimo venerdì. Qualche fiocco potrebbe arrivare anche in Val Bedretto. «Ma per quanto riguarda il resto del Ticino: ci aspettiamo sole e vento da nord».
L'assenza di precipitazioni, solide e liquide - Nel nostro territorio l'ultima precipitazione consistente risale allo scorso 8 dicembre, quando la neve è arrivata fino a basse quote. E rispetto ad altri inverni, anche la pioggia si fa desiderare. «È caduto qualche millimetro intorno al 10 gennaio». E infatti con l'attuale siccità, non mancano gli incendi boschivi. «Negli scorsi dieci giorni ne sono stati registrati in diverse località» afferma Nisi. Lo scorso 13 gennaio, lo ricordiamo, in tutta la Svizzera italiana è scattato il divieto assoluto di accendere fuochi all'aperto.
Temperature sopra la media - Questo mese di gennaio si sta distinguendo anche per quanto riguarda le temperature, che in diverse occasioni sono state «ben al di sopra della media, soprattutto in montagna». E ieri, sabato, sono state registrate temperature alte in particolare nelle vallate superiori per via del favonio. «A Biasca e Cevio sono stati sfiorati i sedici gradi» conclude Nisi.