Piccoli e medi imprenditori rimasti senza l'IPG Corona. L'economista e consulente Luca Moretti su Piazza Ticino.
È lui a farsi portavoce di un movimento che conta circa 3.500 adesioni: «Se la città è vuota e io ho un negozio di scarpe a chi le vendo? E i taxi? Chi prende i taxi in questo periodo?». Guarda il video.
BELLINZONA - «Ricevo decine e decine di messaggi disperati». L'economista e consulente Luca Moretti è coordinatore di un gruppo di 3.500 lavoratori indipendenti nato nella Svizzera italiana durante le prime fasi della pandemia. Da ottobre 2021 gli indipendenti che non sono più toccati dalle chiusure dirette imposte dalla Confederazione non hanno più diritto all'IPG (indennità per perdita di guadagno) Corona. «E adesso – racconta Moretti, ospite di Piazza Ticino – c'è gente che fa la fame. C'è bisogno di liquidità. Subito».
Come è stata motivata da Berna questa scelta?
«È stata una decisione improvvisa. Tutte le conseguenze indirette di questa crisi legata al Coronavirus da ottobre in poi sono da considerarsi rischio di impresa...»
Cosa le raccontano questi imprenditori?
«Non riescono ad arrivare a fine mese. E nemmeno a pagare gli affitti. Gli indipendenti hanno un sacco di spese, di costi fissi. Il circolo economico è fermo. Le città sono vuote, anche a causa del telelavoro. Se la città è vuota e io ho un negozio di scarpe a chi le vendo? Parliamo di una ditta di pubblicità? Chi vuole fare pubblicità in un momento del genere? E i taxi? Chi prende i taxi in questo periodo?».
Lei ha parlato coi vertici dell'Istituto assicurazioni sociali (IAS). Cosa le hanno detto?
«Sono gentili. Ci capiscono. Ma non hanno potere decisionale. Tutto dipende dalla Confederazione. Ho la sensazione che Berna non si renda neanche conto della particolarità del Ticino. Già prima della pandemia il Ticino non stava bene. Già solo per la questione del dumping salariale».
Chi vi può dare una mano?
«Marina Carobbio, consigliera agli Stati, sta cercando di sensibilizzare Berna su questi temi. Anche Marco Chiesa ci sostiene. Prossimamente incontrerò il consigliere di Stato Norman Gobbi. Magari per proporgli la reintroduzione del ponte Covid per i più disperati».
Questa condizione rischia di tradursi in un'ondata di fallimenti?
«Non vorrei essere brutale: ma lo Stato adesso ci deve aiutare. Meglio fare un investimento ora piuttosto che ritrovarsi tra qualche mese con centinaia di persone in assistenza. Se io fallisco, chi mi vuole più a 50 anni? Dobbiamo stare attenti, perché rischiamo di avere un'ondata di fallimenti e ci sarà una crisi economica duratura».
C'è chi sostiene che un imprenditore dovrebbe però arrangiarsi da solo. Senza chiedere aiuto allo Stato.
«Certo. Ma qui siamo in un'emergenza. Ci è stata tolta l'IPG Corona di colpo. A poche settimane da Natale. Ora c'è fretta. Non possiamo più aspettare decisioni che vengono prese attraverso iter burocratici lunghi».
Prevedete di fare un gesto forte, magari una manifestazione pubblica?
«È possibile. Se l'unico modo per farci sentire è quello, la faremo. E spero che si svolga in modo civile. Perché quando uno non ha da mangiare per i suoi figli, non so come può comportarsi».
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La battaglia di Marina Carobbio
Sul tema Tio/20Minuti ha interpellato anche Marina Carobbio, Consigliera agli Stati che sta cercando di sensibilizzare la Confederazione sul tema dell'IPG Corona. «Durante questi due anni di pandemia, oltre a impegnarmi per le misure di tipo sanitario, ho sempre sostenuto la necessità di garantire i sostegni finanziari ai settori in difficoltà. L’introduzione dell'IPG Corona per gli indipendenti è un tassello importante. Di fronte a simili bisogni l'IPG Corona non può essere messa in discussione tramite criteri troppo restrittivi. In questo senso sto vedendo cosa si può fare a livello federale, in modo che ci sia un’applicazione che tenga conto delle difficoltà di molti lavoratori indipendenti, con criteri uniformi per tutti i Cantoni. Ho già interpellato le autorità competenti nell’ambito dei lavori commissionali e con alcuni colleghi che fanno parte di commissioni che si occupano di aiuti economici Covid portiamo avanti la questione».