Non piove da mesi, il bacino è ai minimi storici e tra i proprietari di imbarcazioni cresce il malcontento
Maurizio Costa, presidente della Ceresiana: «Non ricordo di aver mai visto il lago così basso». Forse, aggiunge, «si potrebbe ridiscutere la Convenzione che regola i livelli attraverso la Tresa. Per lasciare qualche centimetro d'acqua in più al lago».
LUGANO - Non sono solo percezioni, ma anche i numeri lo attestano. Una magra così, a gennaio, il lago Ceresio non l’ha mai vissuta. Da record (negativo) è il livello di 269.96 metri s.l.m. misurato stamattina alla stazione di Ferrera a Melide, poco migliore si presenta la situazione a Ponte Tresa con 270,03 m. Statistiche alla mano, il bacino è più basso di quasi mezzo metro rispetto alla media di gennaio, 270.48 m (che ricalca anche la quota media annua di 270.50 m).
Barche in secca - Mezzo metro in meno? Che sarà mai? Non fosse che quei cinquanta centimetri diventano una distanza insormontabile per chi ha la barca a riva, inchiodata in secca e quindi impossibile da far scendere in acqua. Tra i proprietari di imbarcazioni cresce il malcontento, qualche telefonata è giunta anche in redazione. Maurizio Costa, presidente della Ceresiana, la società di pesca ticinese con più soci (oltre un migliaio) e più antica, conferma l’esistenza di questi malumori tra pescatori e non.
«Mai visto così basso» - Senza tornare al 1895, quando è nato il sodalizio, il presidente Costa, che di anni ne ha 63, parla di una situazione eccezionale: «Da quando sono bambino - dice - non ho mai visto il lago così basso. La foce del Vedeggio (ndr, vedi la foto delle nuove "isole"), ha un aspetto spaventoso». Il pensiero del presidente va oltre la pratica della pesca: «Siamo preoccupati soprattutto per i tantissimi canneti che in questo momento si trovano quasi tutti all’asciutto. Senza un filo d’acqua».
Colpa del mutamento climatico - La causa più che a monte, si trova tra le nuvole. Tre mesi di precipitazioni quasi inesistenti (fatto salvo la nevicata dell’8 dicembre) hanno lasciato un segno profondo: «Non si può chiaramente incolpare nessuno. È il mutamento climatico che sta determinando questo problema e senza entrate d’acqua il lago tenderà a restare a questi livelli».
Agire sulla Tresa - Non si può dunque fare nulla?, chiediamo al presidente della Ceresiana: «Alla luce dei grandi cambiamenti climatici e soprattutto dei lunghi periodi di siccità, magari si potrebbe ridiscutere la Convenzione sui livelli del lago, al fine di poter lasciare al Ceresio qualche centimetro d’acqua in più. Chiaramente è una questione che compete in primo luogo al Cantone e al Dipartimento del territorio. Naturalmente sono consapevole che non è semplice tenere livelli regolati al centimetro tra i laghi Ceresio e Verbano». La Convenzione italo-svizzera, che cita Costa, è quella che regola, attraverso lo sbarramento della Tresa, i livelli del Ceresio ed è stata introdotta per ridurre gli estremi e le oscillazioni del lago. L’accordo risale al 1964, quando d’inverno ancora nevicava.