Il medico era stato condannato nel 2019 per omicidio colposo. La corte d'appello ha accolto il suo ricorso
MENDRISIO - Un'odissea durata quasi otto anni. Si è conclusa con un proscioglimento la vicenda del medico assistente della Clinica psichiatrica di Mendrisio, accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di un paziente avvenuta il 7 maggio 2014. Lo riferisce la Rsi.
A causare il decesso, ricordiamo, era stato un mix sbagliato di farmaci e psicofarmaci, somministrati al 28enne mentre era immobilizzato a letto. Uno degli assistenti, oggi 37enne, era stato condannato nel 2019 dalla Pretura penale a una pena pecuniaria sospesa e a una multa, assieme al suo capo-servizio. Altri due medici erano invece stati assolti.
Ma se il caposervizio accettò il verdetto, l'assistente si oppose. Ora la Corte di appello presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will gli ha dato ragione, accogliendo il ricorso e prosciogliendolo in via definitiva.