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CANTONEGli eventi resuscitano dalle loro ceneri: «Felici, ma manca personale»

28.02.22 - 06:00
Dopo il Freedom day, l’estate si prospetta «parecchio intensa» per le aziende specializzate in organizzazione di eventi.
Imago/PA images
Gli eventi resuscitano dalle loro ceneri: «Felici, ma manca personale»
Dopo il Freedom day, l’estate si prospetta «parecchio intensa» per le aziende specializzate in organizzazione di eventi.
La Emme SA è però a corto di dipendenti: «A causa della pandemia se ne sono andati in dieci, tra giugno e luglio non sapremo dove sbattere la testa». E anche la questione sponsor sta diventando un problema.

LUGANO - Hanno boccheggiato per due anni. Ma, a oltre una settimana dal desideratissimo "liberi tutti", gli eventi stanno tornando, e sulla cresta dell’onda. «Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto una pioggia di richieste», conferma a Tio/20minuti la Emme SA di Bioggio, azienda specializzata in organizzazione di eventi. Già, perché con la caduta delle restrizioni Covid e la revoca dell’obbligo di richiedere un’autorizzazione speciale per le grandi manifestazioni, «l’estate si prospetta parecchio intensa». Ma non è tutto rose e fiori: qualche sponsor se ne è andato, così come parte del personale tecnico.

«Siamo felici, gli allentamenti annunciati sono stati un passo molto importante», spiega Michele Alvarez, direttore della Emme SA, «Chi ha perso l’inverno vuole ora recuperare l’estate». Anche alla Eventopolis SA di Lugano, specializzata in eventi aziendali e noleggio, «c’è stato un aumento delle richieste, e conferme da parte di chi aveva ancora delle riserve». La voglia di tornare in presenza è tanta, aggiunge il cotitolare Diego Caccavale: «Spesso e volentieri i nostri clienti si ritrovano a siglare un contratto o a trovare l’idea vincente mentre chiacchierano in piedi con un cocktail in mano, più che in tante discussioni via Zoom».

Ma dopo due anni di fatiche e di paralisi settoriale, superati solo grazie agli eventi online e agli aiuti, ora i problemi sono di tutt’altra natura. Nel corso della pandemia, spiega Alvarez «dieci persone ci hanno lasciato di loro spontanea volontà per cercare impieghi in altri ambiti, preoccupate per gli effetti della crisi sul settore». E con un organico ridotto da 42 a 32 collaboratori, la sfida sarà stare dietro alla mole di lavoro in arrivo. «Il problema grosso sarà che con questa ripresa ci saranno molti eventi da organizzare allo stesso tempo, e attualmente facciamo fatica a reperire personale». Il settore necessita infatti di figure professionali altamente qualificate e specializzate, come tecnici multimediali e tecnici luce, che contano pochissimi nuovi diplomati all’anno. «A giugno e luglio, se tutti gli eventi saranno confermati, non sapremo davvero dove sbattere la testa». 

«Ci sono poi alcuni comitati organizzatori che stanno avendo difficoltà a reperire gli sponsor», spiega Alvarez, «perché in due anni di fermo alcune aziende hanno finanziato altri tipi di attività». È il caso ad esempio di Estival Jazz, che, dopo la scadenza del contratto con la banca EFG, suo sponsor principale, si è trovata spogliata dei mezzi finanziari necessari per andare avanti ed ha dovuto gettare la spugna. 

L’estate ticinese sarà però decisamente ricca, assicura Alvarez: «C’è molto che si sta muovendo». E la voglia di uscire e aggregarsi in spensieratezza non manca, conclude Caccavale: «Anche se non so se riusciremo mai a tornare ai livelli del pre-pandemia».

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