La collaborazione fra la città e Tether, presentata oggi, mira a favorire l'adozione della tecnologia a livello locale.
I cittadini potranno pagare imposte e tasse per tutti i servizi con le criptovalute. Ma in futuro anche fare acquisti nei negozi o partecipare a degli eventi.
LUGANO - Lugano si candida per diventare un polo di primo piano per la tecnologia blockchain e le cryptovalute. Addirittura «la capitale europea del bitcoin», come è stato annunciato questo pomeriggio nel corso della presentazione del Protocollo d'intesa tra la città e la società Tether. In un palazzo dei Congressi per la prima volta gremito dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia - a conferma dell’importanza del settore, ma anche della curiosità attorno a esso - è stato presentato un progetto che vuole «riscrivere il passato e lanciarsi verso il futuro, con un impatto economico positivo e significativo sulla città».
«Non è un salto nel buio, ma un’evoluzione», ha sottolineato il sindaco di Lugano Michele Foletti, presentando il contesto che ha portato allo sviluppo di questa iniziativa. «Lugano, come tutti i centri urbani, sono propulsori d’innovazioni a favore di tutti», ha spiegato, ricordando come la città sul Ceresio sia stata teatro di rivoluzioni cruciali per la società. Ad esempio nel campo dell’intelligenza artificiale, con la nascita 30 anni fa dell'Istituto Dalle Molle, oggi uno dei maggiori 10 centri di ricerca a livello globale. Lugano vuole quindi di nuovo essere una culla della rivoluzione digitale. «Cryptovalute, blockchain, ecc. sono termini che spaventano molti, ma non Lugano. Sono tecnologie che vanno divulgate a tutti e Lugano è pronta ad accogliere tutti gli attori. Sarà un percorso che porterà benefici a tutta la cittadinanza», ha aggiunto il sindaco.
Il Ceo di Tether Jean Louis Van der Velde - intervenuto da remoto - ha parlato di «momento grandioso per Lugano». Dopo aver ripercorso la nascita della tecnologia blockchain e delle criptovalute, ha ammesso che ad oggi manca l’uso pratico. «Siamo fermi in attesa che il mondo si impegni per la loro adozione. È il futuro, quindi congratulazioni alla città di Lugano». Ma cos’è in concreto il progetto denominato “Lugano PlanB”? «Dalla visione astratta, intangibile, vogliamo dimostrare che questa tecnologia e queste valute possono essere usate anche in un ambiente vivace come quello di Lugano», ha riassunto il CTO di Tether Paolo Ardoino.
In centro città ci sarà anche un luogo fisico riconoscibile, che diventerà «una calamita che attirerà altre aziende attive nel settore delle blockchain, in modo da creare un cosiddetto cluster». «Abbiamo scelto Lugano - ha spiegato ancora Ardoino - perché è al centro dell’Europa. Inoltre, se le persone pensano a un posto sicuro, libero e con istituzioni efficienti pensano alla Svizzera». Il direttore dello sviluppo economico di Lugano Pietro Poretti ha dal canto suo ricordato come la digitalizzazione sia un punto cardine per Lugano, inserito nelle sue linee guida. Le valute digitali sono infatti già state sperimentate dall’amministrazione comunale (vedi box). «Ora passiamo a un livello successivo, che porterà nuove opportunità economiche, sia per il settore pubblico, sia per quello privato. Sarà possibile pagare le tasse, i servizi pubblici, le multe e in diverse attività locali e negozi».
I progetti già in corso
Già nel mese di novembre, la città aveva creato una propria blockchain (3Achain) a favore delle aziende, del mondo accademico, della ricerca e degli enti pubblici interessati. Grazie alla novità tecnologica ogni transazione digitale rimane immutabile, quindi stabile e sicura.
Lugano ha inoltre già maturato esperienza nel settore con l'app MyLugano e il ristorno sugli acquisti (cash-back) in oltre 120 esercizi cittadini, attraverso i payment token LVGA points, una vera e propria valuta complementare digitale.