Qualcosina già da martedì. Il grosso (tra i 20 e i 40 millimetri) tra giovedì e venerdì.
Secondo gli esperti di Meteo Svizzera «caleranno anche le temperature: fino a 10 gradi in meno».
LUGANO - Marzo è stato un mese particolarmente secco. Ma anche i precedenti non hanno portato molto in termini di precipitazioni. Gli effetti della siccità sono evidenti anche sui corsi d'acqua. Come ad esempio sul fiume Moesa, in alcuni tratti quasi asciutto.
La situazione, si spera, dovrebbe essere prossima al cambiamento. Qualcosina inizierà a muoversi dalla serata di martedì. «Nell'alto Ticino - ci spiegano da Meteo Svizzera - dovrebbero arrivare deboli precipitazioni intermittenti». Lo stesso dovrebbe essere per tutta la giornata di mercoledì e giovedì, quando potrebbero cadere «tra i 5 e i 10 millimetri d'acqua».
Una variazione più sensibile si avrà inizialmente sul fronte delle temperature. «Dagli oltre 20 gradi di massima a cui ci stavamo abituando, la colonnina di mercurio scenderà attorno ai 12/13 gradi».
La "vera" pioggia è attesa tra giovedì e venerdì: «La quota delle nevicate scenderà fino ai 1200 metri e potrebbero arrivare dai 20 ai 40 millimetri di piogge. Una precipitazione - ci spiega l'esperto - che per il Ticino è da considerarsi moderata, ma che diventa consistente se paragonata a quanto accaduto negli ultimi 4 mesi». Per ritrovare un quantitativo simile, infatti, bisogna guardare al novembre 2021.
Qualche pioggia intermittente dovrebbe farsi sentire ancora per il fine settimana. «A ben vedere, era da tempo che non si avevano 5 giorni consecutivi nuvolosi e piovosi. Questo - sottolinea il previsore - non va a colmare il deficit idrologico. Ma per l'agricoltura, la vegetazione e il pericolo d'incendi è sicuramente un sollievo».
Ulteriori perturbazioni per le prossime settimane non è ancora possibile prevederle: «Ma, con la primavera, andiamo verso un tempo più dinamico e tipicamente caratterizzato dallo sviluppo di cumuli sui rilevi e da rovesci serali». «Molto importante - conclude l'esperto - è arrivare in estate con terreni più umidi. Altrimenti, nel caso dovessimo avere un'estate nuovamente secca e canicolare, le ondate di calore potrebbero essere piuttosto marcate. Come accadde nel 2003 dopo un inverno avaro precipitazioni e una primavera molto secca».