Per l'ottava volta la polizia di Lugano ha fatto prevenzione nelle classi di quinta elementare del Luganese.
La campagna di prevenzione Sbullo ha raggiunto 440 allievi, suddivisi in 27 classi. Un messaggio anche per i genitori: «Incoraggiate vostro figlio a parlare con voi».
LUGANO - Internet può nascondere insidie e pericoli. Ed è facile per i giovanissimi finire in trappola nelle maglie della rete. Proprio per evitare che questo accada, la Polizia Città di Lugano ha esteso ai pericoli online la propria campagna di prevenzione nelle classi di quinta elementare del Luganese che tratta di temi legati al bullismo e le sue conseguenze potenzialmente drammatiche.
«Quasi la totalità dei 440 allievi incontrati - precisa la polizia Città di Lugano - ha accesso a uno smartphone o a un tablet e il 32% di loro afferma di utilizzarli per più di due ore al giorno». Proprio per questo il sergente Claudio Mastroianni e il caporale Patrick Bruehwiler hanno affrontato - oltre ai temi del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima e delle emozioni - anche un ampio capitolo sui pericoli della rete.
«Proteggersi» - «Il nostro scopo - precisa la Polcom - è quello di offrire agli allievi degli strumenti per riconoscere e proteggersi dai potenziali pericoli dovuti a episodi di bullismo e cyberbullismo, come anche far riconoscere al più presto agli oramai "nativi digitali" l'importanza della protezione dei propri dati personali, visti i rischi ricorrenti quando foto e selfie sono caricati sui social network».
Un messaggio ai genitori - La vigilanza dei genitori resta fondamentale. «Ai genitori - conclude la Polizia di Lugano - consigliamo di incoraggiare il proprio figlio a confidarsi con loro. Il tema del cybermobbing o cyberbullismo va affrontato e risolto insieme».