Un secolo di vita per Sandra Zanchi, attrice polivalente e ancora in piena forma: «Voglio tornare sul palco».
Orfana di madre a soli due anni, il marito che le muore a soli 46 anni, storia di una donna che ha conosciuto il dolore e il valore della fatica sotto più punti di vista.
COMANO - La telefonata è breve, ma intensa. Divertente. Sandra Zanchi è spiritosa come sempre. «Non è ancora arrivata l'ora di andare dalla "parte di là"», ironizza. L'ultima grande regina del teatro dialettale compie 100 anni sabato 2 aprile. Un traguardo tagliato in piena forma. Con grandissima lucidità. «In questi due anni di pandemia, non sono mai stata ferma. Ho fatto tanto giardinaggio nella mia abitazione di Comano, visto che adoro i fiori. Ma soprattutto ho scritto due nuove commedie».
Giù il cappello – Attrice, scrittrice, poetessa, regista, autrice di brani musicali. Persona di grande saggezza e di immensi valori. Di fronte a una donna come Sandra Zanchi uno non può che togliersi il cappello. Orfana di madre a soli due anni, il marito che le muore all'età di 46 anni, ha conosciuto il dolore e il valore della fatica sotto più punti di vista. È stata contadina, sarta, operaia in fabbrica. «Mi sarebbe piaciuto fare il conservatorio, ma non avevo le possibilità economiche – aveva raccontato in una precedente intervista –. E così ho imparato a suonare il violino e il mandolino da autodidatta».
Coi mostri sacri – Così come da autodidatta ha costruito la sua importante carriera da attrice e regista. Fondatrice della "Teatrale" di Comano, Sandra Zanchi è nota al grande pubblico soprattutto per le sue apparizioni in radio e in televisione. In particolare in commedie storiche a fianco di mostri sacri come Mariuccia Medici, Quirino Rossi o Yor Milano. Per alcuni anni, fino al periodo pre pandemico, aveva fatto parte anche della Compagnia Teatrale di Flavio Sala. «Il teatro mi è mancato in questi due anni, non lo posso nascondere. Mi è mancato il rapporto col pubblico».
Quel testo scritto a mano – Il suo sogno più grande ora è evidente. «Voglio tornare sul palco. Portare in scena una delle commedie che ho scritto durante la pandemia. E sentire ancora il rumore piacevole degli applausi e il calore della gente». Una commedia che l'attrice di Comano ha scritto rigorosamente a mano, con una calligrafia limpida, perfetta. È stata la figlia Paola a trascriverla minuziosamente a computer. «Non voglio fare solo la regista. Voglio tornare anche a recitare», precisa. Perché per donne come Sandra Zanchi la vita non si ferma certamente a 100 anni.