Non c'è solo Mendrisio. Durante la Settimana Santa, anche a Coldrerio viene inscenata la crocifissione di Gesù.
L'evento culmina con una suggestiva rappresentazione teatrale sul colle Ciossetto. «Dopo due anni di pausa forzata, l'entusiasmo è grande», spiega il presidente Samuele Solcà.
COLDRERIO - Meno conosciuta, perlomeno fuori dai confini distrettuali, ma comunque piena di fascino. Durante la Settimana Santa anche a Coldrerio viene celebrata la Passione di Cristo. Una tradizione che resiste da oltre 75 anni e che non ha poi molto da invidiare alle più celebri (e antiche) Processioni storiche di Mendrisio, da qualche anno patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Una tradizione nata un po' per caso - Era il 1945 quando alcuni ragazzi del paese vollero appunto imitare le Processioni di Mendrisio ricorrendo a ciò che avevano a disposizione: vecchi abiti, una croce e, mancando un cavallo, una capretta. Il corteo inaugurale fu decisamente intimo: aprì la “sfilata” un soldato romano che trainava l’incredula bestiola, poi la figura di Re Erode, seguito da un soldato con l’accetta. E infine Gesù, il cui ruolo venne interpretato da una ragazza, visto che i giovani avevano tutti i capelli corti ed era impensabile a quei tempi reperire una parrucca.
150 persone fra figuranti e bambini - Da quel giorno di tempo ne è passato e oggi oltre 100 personaggi in costume sfilano dalla chiesa della Madonna del Carmelo verso il centro del paese, scortati con delle fiaccole da una cinquantina di bambini. Nei pressi delle scuole comunali avviene poi la presentazione dei personaggi da parte di una voce amica, che ne traccia anche il profilo storico. «Quest'anno il reclutamento è stato un po' più difficile perché arriviamo da due anni di stop forzato dovuto alla pandemia. Di solito ci si tramanda i compiti: ad esempio il ragazzino che tiene la fiaccola l'anno dopo fa il soldato e viene sostituito da un bambino più piccolo. Saltando due anni il rinnovamento diventa un po' più complicato», illustra il presidente Samuele Solcà.
Dal complotto alla crocifissione - Il momento più suggestivo e coinvolgente è però la rappresentazione degli eventi della Passione, con le varie scene drammatiche, sul colle Ciossetto. Si inizia con il complotto ordito dai capi del sinedrio nei confronti di Gesù e con la sua cattura nell'orto dei Getsemani, per poi proseguire con il processo religioso davanti ai sommi sacerdoti (con la scena del rinnegamento di Pietro e quella del tradimento di Giuda). Seguono il processo religioso davanti a Ponzio Pilato, la fustigazione e la condanna a morte, preludio dell'ascesa al Calvario e della crocifissione: l'apice della rappresentazione di Coldrerio è un unicum nell’ambito degli eventi pasquali ticinesi.
Più teatrale rispetto a Mendrisio - La funzione di Coldrerio è quindi decisamente più teatrale della “sorella maggiore” di Mendrisio. Di conseguenza, il Cristo non viene cambiato ogni anno come invece capita nel capoluogo momò. Nessuna fila d'attesa, insomma: «Col tempo rinnoviamo i personaggi in modo da avere sempre gente abbastanza giovane - spiega Solcà -. Ma non ogni anno, visto che non c'è solo la sfilata. Vanno conosciute le varie parti da interpretare e non si può certo improvvisare». Per questo motivo, nei due giorni precedenti vengono effettuate delle prove di gruppo.
La Passione degli esperti - Nonostante i vari personaggi sacri vengano interpretati da attori tutt’altro che professionisti, alla messa in scena della Passione hanno contribuito anche il regista Mino Müller (che ha realizzato la parte sonora), il direttore d’orchestra Diego Fasolis (che ha allestito il sottofondo musicale), mentre a perfezionare la recitazione mimata ci pensa l’attore e regista Federico Caprara, residente a Coldrerio.
L’appuntamento - meteo permettendo - è per la sera del Mercoledì Santo (13 aprile), alle 21. Quando lo squillo delle trombe dei soldati romani darà il via alla sfilata.