Ausiliari e sanitari assunti dal Cantone durante la pandemia, dal primo di aprile sono stati licenziati
BELLINZONA - Addio emergenza, addio lavoro. Al netto degli enormi danni per l'economia, c'è anche chi grazie al Covid aveva trovato un impiego: sono 159 i collaboratori assunti a tempo determinato dal Cantone, lasciati a casa dal primo aprile al termine "ufficiale" dell'emergenza sanitaria.
Lo ha reso noto oggi il Consiglio di Stato, rispondendo a un'interrogazione presentata a febbraio dal deputato Danilo Forini (Ps) e cofirmatari. Su 264 contratti in essere al 31 gennaio, solo una quarantina sono stati rinnovati fino a oggi dal Cantone (una trentina di amministrativi e dieci sanitari). A inizio febbraio erano stati lasciati a casa già 28 ausiliari, a inizio marzo altri 70, mentre 61 hanno ricevuto disdetta da questo mese.
Si trattava di impieghi «strettamente legati al dispositivo Covid» e quindi non rinnovabili una volta terminata l'emergenza, ha precisato il governo. Il Consiglio di Stato ha inoltre specificato che non sono previste misure di sostegno finanziario o compensazioni per la perdita di guadagno.