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L'onda dei profughi non rallenta

CANTONEL'onda dei profughi non rallenta

06.04.22 - 08:31
Continuano a ritmo sostenuto gli arrivi a Chiasso. E la procedura per i permessi resta lunga, come i tempi di attesa
tipress
Profughi in coda davanti al centro federale d'asilo di Chiasso.
Profughi in coda davanti al centro federale d'asilo di Chiasso.
L'onda dei profughi non rallenta
Continuano a ritmo sostenuto gli arrivi a Chiasso. E la procedura per i permessi resta lunga, come i tempi di attesa
In Ticino già 3600 domande dall'inizio della guerra. La Sem recluta personale interinale per far fronte alla mole di lavoro

CHIASSO - In via Milano 23 a Chiasso c'è chi aspetta anche cinque ore, per espletare la pratica. Prima la registrazione, poi le interviste. Ai profughi viene consegnato un formulario da compilare (assieme a un interprete) poi ricontrollato dai funzionari della Sem. Per finire impronte digitali e foto "segnaletica". 

«Procedura lunga» - Se la ritirata delle truppe russe ha avuto un effetto sul flusso dei profughi verso l'Europa, alla frontiera italo-svizzera non si è ancora visto. Gli arrivi nei giorni scorsi in Ticino sono continuati a ritmo sostenuto, con tempi di attesa di ore nonostante l'introduzione di un check-in online (a partire dal 16 marzo). «La procedura resta piuttosto lunga, soprattutto per i nuclei familiari di più persone» spiega Eugenia Lomak dell'associazione Casa Veritas. «Qualcuno si è anche sentito male durante l'attesa, abbiamo dovuto chiamare l'ambulanza. Il personale del centro comunque si mostra con tutti estremamente premuroso e gentile».

Storie strazianti - Trovare spazi per l'accoglienza a Chiasso «non è facile» ma l'associazione si sta battendo per trovare una sistemazione per tutti i nuovi arrivati. «Ci sono persone con storie strazianti» spiega Lomak. «Una madre di sei figli ha raccontato di come li ha messi in salvo uno a uno nascondendoli sotto il pavimento di casa. Sono vicende davanti a cui è impossibile rimanere indifferenti».  

3600 arrivi in Ticino - Ma la solidarietà deve fare i conti con i numeri, che non accennano a diminuire. Dall'inizio della guerra sono ormai 3600 gli arrivi registrati in Ticino, fanno sapere dalla Segreteria di Stato per la migrazione. Ogni giorno alla porta della Sem bussano circa 200 profughi, e il "dietrofront" di Putin sul campo di battaglia non si è ancora fatto sentire: lunedì sono stati registrati 190 profughi, sette giorni prima 185.

La Sem recluta interinali - «Una volta completata la registrazione il permesso S viene emesso entro pochi giorni» spiega la portavoce della Sem Anne Césard. Per velocizzare il primo - fondamentale - scoglio burocratico a Chiasso, la Confederazione ha potenziato il suo organico e continuerà con «un ulteriore reclutamento di personale interinale». Sperando che, nelle prossime settimane, dal fronte orientale arrivino notizie migliori. 

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