Timour, 11 anni, è arrivato nel nostro cantone da un mese e mezzo e ora gioca per l'FC Lugano.
«La squadra e la società lo hanno accolto con tanto entusiasmo», sottolinea Ruben Allievi, il suo allenatore.
LUGANO - Un pallone. Due porte. Un campo verde. E Timour Slatenko, 11enne di Kiev, si sente subito a casa. Scappato dall'Ucraina con i genitori all'inizio della guerra, ora vive a Taverne, con una famiglia ticinese che li ha accolti, e gioca nel Football Club Lugano.
«Il Ticino è favoloso» - Nonostante il brusco cambio di vita, Timour sprizza positività: «Mi piace molto la mia nuova squadra, sono stato accolto bene e me la cavo con la lingua. Con i compagni parlo inglese e cerco di dire alcune parole in italiano». E, malgrado la sua giovanissima età, sogna in grande: «Vorrei diventare un calciatore professionista e giocare nel Bayern-München. Anche in Svizzera però ci sono delle ottime squadre». Il Ticino, racconta, è per lui «un cantone favoloso» ma, rispetto al suo futuro, non si sbilancia: «Amo sia la Svizzera che l’Ucraina».
Russia e Ucraina tra i banchi - Le barriere e i pregiudizi creati dalla guerra, tra bambini, sembrano poi annullarsi. «A scuola», spiega infatti Timour, «c'è una ragazza russa che mi aiuta con la lingua. E tutti si comportano bene».
«Il calcio? Una lingua universale» - «L'integrazione di Timour sta andando molto bene», conferma Ruben Allievi, allenatore dell'under 12 dell'FC Lugano. «Si è mostrato subito voglioso di allenarsi. I ragazzi della squadra, dopo i primi dubbi, l'hanno accolto veramente con tanto entusiasmo». Per comunicare, la via più semplice è l'inglese, che Timour capisce e parlicchia: «Siamo fortunati perché io me la cavo, e in squadra abbiamo due ragazzi che lo parlano bene. In questo modo io posso spiegare in italiano e loro lo aiutano nelle traduzioni semplici». Gran merito, sottolinea, è anche di Timour stesso, che è molto sveglio e simpatico e apprende velocemente. «Alla fine», sottolinea, «il calcio è una lingua universale».
Una mano tesa per gli ucraini - Timour non è però l'unico rifugiato ucraino arrivato di recente all'FC Lugano. «La società», spiega Allievi, «ha avuto un occhio di riguardo per questi ragazzi. Il materiale gli è stato dato gratuitamente e anche il tesseramento è stato facilitato dall'Associazione svizzera di Football. Così, nonostante sia arrivato da solo un mese, Timour è in campo e si gioca il campionato con tutti gli altri».