Il Governo ha dato il via libera all'abbattimento del predatore che lo scorso 26 aprile uccise 19 pecore a Cerentino.
L'autorizzazione ha una validità di 60 giorni.
BELLINZONA - Tanto tuonò che infine piovve. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso di assecondare i vari (e accorati) appelli ricevuti nelle scorse settimane, avallando l’abbattimento del lupo che si era macchiato di varie predazioni nell’Alta Valle Maggia.
La protesta - La rabbia degli allevatori era montata soprattutto dopo l’ultimo caso registrato lo scorso 26 aprile a Cerentino, in Val Rovana, dove un lupo uccise 19 pecore. Una rabbia che era successivamente sfociata in un’azione di protesta - invero piuttosto macabra - a Bellinzona. I proprietari del bestiame, infatti, decisero che il vaso era colmo e scaricarono le carcasse dei loro animali morti davanti a Palazzo delle Orsoline. Dopo quel gesto di plateale protesta, si moltiplicarono gli appelli - anche politici - per l'abbattimento del lupo.
L'ordinanza di abbattimento - Appelli che il Governo ha deciso oggi di accogliere, ricorrendo all'ordinanza sulla caccia che permette l'abbattimento di «singoli lupi» che causano «danni rilevanti ad animali di reddito», al superamento di un determinato numero di capi predati* (dieci in questo caso). E questo benché in Valle Maggia non vi fossero le richieste misure di protezione. «Nel caso di Cerentino - precisa il Consiglio di Stato - non erano tecnicamente realizzabili per le difficoltà del territorio, né economicamente sostenibili».
60 giorni in Val Rovana - Il via libera dato dal Governo ha però dei paletti sia temporali che geografici. L'autorizzazione ha infatti una «validità di 60 giorni dalla pubblicazione», mentre l'abbattimento del lupo potrà essere effettuato (dai guardacaccia dell'Ufficio della caccia e della pesca) solo «all’interno del perimetro della Val Rovana». La relativa decisione, contro la quale può essere interposto ricorso, è immediatamente esecutiva e pubblicata sul Foglio ufficiale.
*Quando viene considerata predazione - Per essere computato come capo predato, l’animale dev’essere stato posto a beneficio di misure di protezione ragionevolmente esigibili, ovvero realizzabili dal punto di vista tecnico, efficaci e ragionevoli sotto il profilo economico. Le misure di protezione dal lupo, considerate dall’ordinanza sulla caccia, sono i recinti elettrificati e i cani da protezione.