Presentato oggi il nuovo Centro di competenze al campus di Mendrisio.
Presso il nuovo istituto sono già attivi 50 ricercatori e ricercatrici chini su un'ottantina di temi che toccano l'argomento.
MENDRISIO - La SUPSI guarda al futuro e lo fa con un occhio di riguardo per le tematiche ambientali. Oggi è stato presentato a Mendrisio il nuovo Centro di competenza cambiamento climatico e territorio (CCCT), che nasce per contribuire attivamente alle crescenti emergenze dovute ai cambiamenti climatici globali.
Presso il nuovo istituto sono già attivi 50 ricercatori e ricercatrici che lavorano a circa 80 temi che toccano il cambiamento climatico. Tra questi lo sviluppo di sistemi di sorveglianza e misure integrate di controllo delle zanzare; il monitoraggio del riscaldamento del permafrost nelle Alpi ticinesi e la valutazione quantitativa e qualitativa delle acque superficiali e sotterranee.
Le attività di ricerca del CCCT sono articolate in varie aree di competenza, tra le più rilevanti sono citate: lo studio dei fondamenti scientifici dei cambiamenti climatici; l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
«Negli ultimi anni i temi relativi ai cambiamenti climatici sono stati affrontati nell’ambito di numerosi progetti di ricerca, in prestazioni di servizio e nei mandati pluriennali svolti dalla SUPSI in collaborazione con il Dipartimento del territorio e altri partner» spiega Silvio Seno, direttore del Dipartimento ambiente costruzioni e design alla SUPSI. «La nascita del nuovo centro costituisce una misura orientata al rafforzamento e al coordinamento delle competenze interdisciplinari, in un settore di crescente importanza in cui le attività di formazione e ricerca rivestono un ruolo determinante» conclude il professore.
La collaborazione con i partner del territorio - La collaborazione tra la SUPSI e l'Amministrazione cantonale prosegue da quasi un trentennio e continua a svilupparsi su più fronti. Il mandato attualmente in corso prevede un contributo di 1.5 milioni di franchi annui per il periodo 2020-2024. Le prestazioni erogate nell'ambito del mandato toccano i settori delle acque, dei pericoli naturali, della geologia, dell’energia, dei materiali e costruzioni, dello sviluppo sostenibile e della comunicazione. Attività che rientrano nelle tematiche dei cambiamenti climatici.
«La collaborazione con la SUPSI permette in questi contesti ai servizi cantonali di confrontarsi con la ricerca applicata avanzata e con le nuove tecnologie emergenti» ricorda Michele Fasciana, Capo Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili del Dipartimento del territorio. «Tra gli obiettivi emerge la volontà di proporre, valutare, sondare nuove piste di azione e nuove misure, per mettere in atto progetti pilota che confrontino modalità di lavoro e di azione più idonee per adattarsi ai cambiamenti e garantire un’elevata qualità della vita, con una gestione saggia delle risorse naturali».
Sostenibilità - La conferenza stampa si è chiusa con l'intervento del direttore della SUPSI Franco Gervasoni. «Le sfide legate al cambiamento climatico impongono uno sforzo collettivo al quale la SUPSI contribuisce attivamente tramite le proprie qualificate attività di formazione base, formazione continua, ricerca e servizi al territorio».