L'obiettivo dichiarato è di reclutare giovani piloti. Ma è d'attualità anche l'acquisto di nuovi jet da combattimento
LOCARNO / BERNA - A trentasei anni di distanza dal primo film, lo scorso 25 maggio nei nostri cinema è arrivato il sequel di Top Gun. E non solo: al Palacinema di Locarno è anche stata allestita un'esposizione con tanto di simulatore di volo che consente ai visitatori di provare l'emozione di mettersi ai comandi di un F/A-18.
Un'esposizione organizzata anche col sostegno del Dipartimento federale della difesa (DDPS), attraverso l'organizzazione Sphair, con l'obiettivo dichiarato di reclutare nuove leve per le Forze aeree. Ma - come ricorda oggi la SonntagsZeitung - attualmente in Svizzera c'è in ballo pure l'acquisto dei nuovi jet da combattimento F-35.
La ricerca di giovani talenti passa anche da uno spot, sempre del DDPS, che viene proiettato nei cinema di tutto il paese. Uno spot in cui un pilota allaccia le cinture di sicurezza, abbassa la visiera del casco e poi sorvola le Alpi svizzere.
Come detto, dietro alla campagna c'è l'organizzazione Sphair del DDPS, che ha il compito di trovare giovani talenti per l'addestramento come piloti. E non sorprende che la Confederazione intenda sfrutti l'effetto “Top Gun”: d'altronde il primo film, del 1986, era stato realizzato in stretta collaborazione col Dipartimento della difesa statunitense, come ricorda il domenicale. «Naturalmente non vediamo l'ora che il film mostri al grande pubblico l'importanza delle Forze aeree» afferma un portavoce del DDPS.
Nella pellicola viene impiegato un F/A-18 Super Hornet e non un F-35. Una scelta, questa, che sarebbe dovuta a una necessità cinematografica: per la produzione di scene realistiche, le riprese sono state fatte in volo. E a differenza dell'F-35, l'F/A-18 dispone di due posti.