Pro Senectute ha registrato un aumento delle consegne di pasti l'anno scorso, a prescindere dalle restrizioni
BELLINZONA - Non tutto è andato perduto, nel post-pandemia. La vicinanza e la solidarietà sono lezioni da non dimenticare, e non le hanno dimenticate i tanti volontari che durante l'assedio del Covid hanno consegnato spesa e pasti a domicilio agli anziani isolati.
In Ticino Pro Senectute negli ultimi due anni ha visto aumentare sensibilmente la richiesta di "home-delivery" da parte degli over-65: se nel 2019 ha distribuito 398mila pasti a domicilio, nel 2021 il totale è salito a 532mila. Oltre 4200 anziani - si legge nel rendiconto 2021 della Fondazione - hanno usufruito del servizio durante il lockdown, e molti non vi hanno rinunciato nemmeno dopo la fine delle restrizioni.
Anche loro non hanno dimenticato. «Molte persone hanno conosciuto il servizio durante la pandemia, perché impossibilitati ad andare nei negozi o al ristorante, lo hanno sospeso in
seguito ma hanno poi deciso di riprenderlo, magari con una frequenza non giornaliera, consapevoli dell’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata in età avanzata» scrive la Fondazione.
Il 2021 per Pro Senectute è stato in generale un anno di crescita, con oltre 18.500 persone che hanno usufruito dei servizi, e l'apertura di un nuovo centro diurno (la Fondazione ne gestisce nove in tutto) su mandato cantonale. Il periodo post pandemico «ha fatto emergere l’importanza di questo genere di strutture per permettere alle persone di stare insieme e fare attività che stimolino le risorse personali, con l’aiuto di personale qualificato che coordina i vari momenti di attività e le uscite» osserva Pro Senectute. Sono state infine aperte tre nuove portinerie di quartiere, per l'attivazione sociale degli anziani, a Gordola, Bellinzona e Sementina.