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CANTONEPosti esauriti in un lampo al corso per ottenere il passaporto svizzero

01.06.22 - 19:00
Tanta frustrazione da parte di chi non è riuscito a iscriversi ai corsi obbligatori per ottenere la cittadinanza.
Tipress (simbolica)
Posti esauriti in un lampo al corso per ottenere il passaporto svizzero
Tanta frustrazione da parte di chi non è riuscito a iscriversi ai corsi obbligatori per ottenere la cittadinanza.
A tenerli è il Cantone. «Ogni sei mesi facciamo fronte a un’ondata di persone arrabbiate», ammette Manuela Courbon Guggiari, direttrice dell’Istituto della formazione continua. Ma in vista potrebbe esserci un miglioramento.

BELLINZONA - Tutto esaurito in una manciata di ore. Come i biglietti di un concerto o di un match sportivo molto atteso. In questo caso, però, si parla dei corsi di formazione alla cittadinanza, obbligatori in Ticino per diventare svizzeri. Le iscrizioni per il prossimo semestre, aperte martedì scorso e chiuse a velocità lampo, hanno lasciato fuori decine di persone. E il malumore non manca. 

«Come nel Medioevo» - «Di fatto è un modo vergognoso per negare un diritto sancito dalle leggi federali», dice a Tio/20minuti un cittadino contrariato che non è riuscito ad aggiudicarsi un posto. «Dovrebbero programmare più corsi, anche online. Siamo nel 2022 e sembra di essere nel Medioevo». 

«Ogni sei mesi ci chiamano arrabbiati» - Le prossime iscrizioni, che aprono due volte l'anno, sono previste solo per novembre e daranno accesso al ciclo di corsi successivo, che si svolgerà tra gennaio e giugno 2023, conferma Manuela Courbon Guggiari, direttrice dell’Istituto della formazione continua. Il problema, ammette, si ripresenta ciclicamente: «Ogni sei mesi facciamo fronte a un’ondata di persone arrabbiate perché non hanno cliccato al momento giusto».

L'effetto Covid - La richiesta è sempre tanta, ma quella attuale è sintomo di un accumulo, precisa Courbon Guggiari. «Stiamo ancora smaltendo l'impatto della pandemia, che ci ha costretti a sospendere i corsi, e le iscrizioni, a due riprese». Un periodo lungo, che si è protratto ben oltre il primo lockdown: «Purtroppo non abbiamo potuto tornare ai corsi in presenza come le scuole "classiche" perché abbiamo dovuto rispettare le direttive federali relative alla formazione continua». Il numero di partecipanti per classe, al momento della ripresa, è inoltre stato ridotto da 18 a 14. «Anche questo ha contribuito a un accumulo maggiore di iscrizioni». 

I ripescaggi - Chi però rimane escluso, se lo segnala all’ufficio preposto, ha comunque una chance di essere ripescato. «Noi ne teniamo nota perché capita che qualcuno si disiscriva o cambi idea», spiega Courbon Guggiari, che però non vuole illudere nessuno. «Si parla comunque di una possibilità ridotta, chi ha ottenuto il posto è ben contento di averlo e se lo tiene ben stretto. E chi rinuncia di solito lo fa all’ultimo minuto».

Passi avanti all'orizzonte? - In vista, però, potrebbe esserci un miglioramento. Il numero di corsi, una cinquantina l'anno attualmente, potrebbe infatti salire. L'Istituto della formazione continua, sottolinea infatti Courbon Guggiari, sta valutando come poter rispondere adeguatamente alle numerose richieste. 

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