Sono state 16'089 le chiamate per un totale di 4'234 interventi, ecco com’è andato il 2021 per la Federazione ticinese.
È stato tracciato un primo bilancio della campagna di arruolamento lanciata la scorsa primavera. Secondo il presidente Alain Zamboni è andata oltre le aspettative.
CANTONE - Grande soddisfazione della Federazione Pompieri Ticino per il successo della campagna di reclutamento lanciata la scorsa primavera. Il presidente del Consiglio direttivo Alain Zamboni, durante la conferenza stampa di questa mattina, ha confermato la buona riuscita della promozione: «È stata una campagna molto aggressiva volta a colmare una tendenza negativa degli effettivi». Il corpo cantonale, ricordiamo, dipende quasi totalmente dai volontari che si offrono in modo spontaneo. «Vogliamo fidelizzare i nostri collaboratori e monitorare i diversi cambiamenti. Spesso capita che dopo il percorso formativo il pompiere decida di smettere. Le ragioni sono molteplici, gli studi oltre Gottardo e l’incompatibilità con il lavoro sono le più frequenti. Abbiamo lanciato un’indagine per capire meglio queste motivazioni e agire per limitare le perdite», spiega Zamboni.
Il reclutamento - La campagna di reclutamento è stata organizzata per la prima volta tramite un portale web uniforme per tutto il cantone. «Le molte informazioni preliminari presenti nel sito hanno già permesso di scremare i candidati», precisa Zamboni. Durante la giornata informativa avvenuta il 9 maggio si sono presentati 520 interessati. Dopo le diverse valutazioni, 196 candidati hanno confermato la volontà di continuare l’arruolamento. I futuri pompieri dovranno infine superare il 24 settembre a Tenero una serie di prove fisiche per testare l’idoneità all’esercizio.
Strategia - L’incontro con i giornalisti di stamattina è stata anche l’occasione per riassumere i momenti più salienti dell’anno 2021 e, al tempo stesso, presentare i progetti futuri. Il nuovo direttore del segretariato, Nelson Ortelli, entrato in carica dallo scorso anno, ha presentato la panoramica delle cifre relative alle richieste d’intervento. «Durante l’anno 2021 sono state registrate 16’000 chiamate. Questo dato è in leggero calo rispetto all'anno precedente in quanto il corpo pompiere risponde ora solo al numero 118. Gli appelli in direzione al numero 112 e 144 non rientrano più nelle competenze del corpo pompieri».
Sottoceneri più colpito - Gli interventi, anche quest'anno, si sono concentrati nel Sottoceneri. Il 58% delle mobilizzazioni sono avvenute al sud del cantone per un totale di 2’456 operazioni d’emergenza. Secondo Ortelli questa divisione territoriale è logica e rispecchia la densità urbana e la concentrazione della popolazione.
Il dato più importante che risulta dalle cifre presentate oggi, è la drastica diminuzione degli interventi a seguito di eventi naturali. «Il Ticino - ricorda Ortelli - durante l’agosto del 2020 è stato colpito da gravi eventi meteorologici che avevano richiesto la mobilizzazione di molti effettivi. Sotto questo aspetto il 2021 ha registrato una relativa tranquillità».
La primavera invece si è confermata il periodo più impegnativo per il corpo pompieri. La forte siccità, combinata con l’arrivo dei primi giorni caldi dell’anno, ha causato, come ormai accade spesso, gravi incidenti. Nella speciale “classifica” degli interventi più significativi del 2021, i primi tre incendi (nei Monti della Gana, ad Arosio e nei Monti Comino) sono infatti avvenuti quasi contemporaneamente proprio in questo periodo critico. «Questa è una tendenza ormai confermata. Rimaniamo allerta e vigili per il futuro», conclude Ortelli.