Il sostegno allo studio, la protezione agli anziani e l’ospitalità offerta ai rifugiati, ecco le azioni svolte nel 2021.
Durante l'assemblea generale della sezione del Sottoceneri, si è parlato di profughi e di aiuto sociale.
MANNO - La presenza della Croce Rossa Svizzera nel nostro territorio è fondamentale. Lo certificano i dati presentati ieri in occasione dell’assemblea generale della sezione del Sottoceneri svoltasi presso il centro diurno di Manno. Le attività di competenza dell’associazione spaziano dal sostegno agli anziani, all’aiuto allo studio per i ragazzi in difficoltà, all’accoglienza di chi fugge dalla guerra.
Filippo Bolla, presidente della sezione sottocenerina, si è detto soddisfatto dai risultati raggiunti: «Durante il 2021 sono state profuse 45’567 ore dai 334 volontari e dagli oltre 150 collaboratori» commenta orgoglioso il presidente. «La sezione ha risposto “presente” ai bisogni della popolazione vulnerabile della regione».
Durante l’anno appena trascorso il servizio sociale della Croce Rossa ha prestato aiuto a più di 500 famiglie in difficoltà. In particolare, durante il periodo natalizio sono stati distribuiti oltre 800 pacchi di generi alimentari. Un’azione che ha coinvolto tanti generosi donatori.
I Centri “Insieme” di Lugano e Pregassona invece hanno svolto un ruolo importante per quanto riguarda l’aiuto allo studio per bambini in difficoltà. Sono stati 109 i ragazzi che hanno frequentato i centri e che hanno ricevuto un grande sostegno scolastico svolto dai soprattutto da volontari.
Progetto Umamy - Uno sguardo anche alla situazione attuale sull’accoglienza dei profughi ucraini, per i quali si sono attivati fin da subito diversi supporti. A questo proposito il 2021 è stato anche il trampolino di lancio del progetto Umamy. Si tratta di un’attività mirata per gli ospiti dei centri di accoglienza che integra lezioni d'italiano con un laboratorio di cucina e un servizio di delivery etnico. Umamy coinvolge molteplici aspetti sociali capaci di generare valore per i partecipanti e la società: l’inserimento socioprofessionale, lo studio e l’approfondimento della lingua italiana, la valorizzazione di diverse culture, la conoscenza del territorio e l’ecosostenibilità.
Attualmente nelle strutture gestite dalla divisione della migrazione sono ospitati 377 rifugiati di 32 nazionalità diverse, con una presa a carico che mira all’accoglienza e all’integrazione così come a una presa a carico socio educativa.