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CANTONEIn Ticino ci sono troppe "piscinette"

15.06.22 - 09:02
La pandemia le ha moltiplicate. E i comuni da Mendrisio a Bellinzona le stanno censendo, per far fronte alla siccità
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In Ticino ci sono troppe "piscinette"
La pandemia le ha moltiplicate. E i comuni da Mendrisio a Bellinzona le stanno censendo, per far fronte alla siccità
Nella capitale circa 300 piscine private sono state dichiarate dai proprietari. Ma per l'Amb potrebbero essercene «più del doppio». Con l'assenza prolungata di pioggia potrebbero diventare un problema

MENDRISIO - Porta a porta, nei giorni scorsi Osman Cavusoglu e i suoi colleghi hanno consegnato volantini, e spiegato a voce la situazione agli abitanti delle frazioni a rischio. Ad Arzo, Tremona, Besazio, Salorino e Somazza l'acqua scarseggia come non mai. D'ora in avanti è vietato bagnare giardini, lavare automobili e riempire piscine. 

«Siamo veramente messi male» spiega il capo-esercizio acqua delle Aziende industriali di Mendrisio (Aim). La siccità degli ultimi mesi ha prosciugato le sorgenti, ma secondo Cavasoglu con la pandemia al surriscaldamento globale si è aggiunto un problema in più: le piscine private. «Con il Covid molte persone hanno rinunciato alle piscine pubbliche e alle vacanze al mare. Hanno acquistato piscine in plastica, disponibili sul mercato a prezzi relativamente bassi. Il consumo idrico di questi impianti però è molto alto». 

È un'impressione, ma è condivisa. E non riguarda solo Mendrisio: nella Grande Bellinzona dal 2018 per riempire le piscine private i proprietari devono chiedere un'autorizzazione, e le richieste sono in media circa 300 all'anno. L'ingegner Maurizio Barro, responsabile acqua dell'erogatore Amb e presidente dell'Associazione acquedotti ticinesi, è convinto che in realtà le piscine sul territorio «siano molte di più, forse più del doppio» ma conteggiarle è difficile. «Noi mandiamo avvisi a tutti i fuochi. Non vogliamo far pagare degli oneri ai proprietari, ma responsabilizzarli sulle implicazioni dei loro consumi privati». 

Con il caldo di questi giorni anche nel Bellinzonese i consumi stanno «aumentando rapidamente» e le sorgenti sono ai minimi storici. «Se continua a non piovere anche noi dovremo emanare delle restrizioni» avverte Barro. La situazione è più tranquilla nel Luganese. «La rete è integrata e il territorio ricco di fonti diverse» spiega Federica Zanni delle Aziende industriali luganesi. Il regolamento comunale non prevede obblighi di annuncio per chi ha a casa una piscina inferiore ai 30 metri cubi. I consumi sono stabili ma molto alti (intorno ai 14 milioni di metri cubi annui) ed è chiaro che «sono sostenibili solo se il meteo non gioca a sfavore». 

Anche qui l'impressione è che le piscine siano aumentate negli anni. Ma mancano numeri certi. A Mendrisio vogliono rimediare: con le bollette dell'anno prossimo verrà inviato un invito ad indicare la presenza di piscina e le dimensioni. Cavusoglu è convinto che a furia di volantini e spiegazioni la gente capirà. «Una piscina fuori terra si scalda in fretta, i proprietari la riempiono e svuotano più volte durante l'estate. È qualcosa che al momento non possiamo permetterci».   

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