C'è una gran voglia di partire e, purtroppo, c'è pure chi sceglie di sbarazzarsi del proprio amico a quattro zampe.
Il dato preoccupa in Svizzera interna. Meno in Ticino: «Qui ci si appoggia con più facilità al dog-sitter o alle pensioni», spiega Emanuele Besomi della Spab. Che invita però a non prenotare all'ultimo momento.
LUGANO - Agosto, cane mio non ti conosco, verrebbe da dire. Almeno stando ai primi segnali, peraltro preoccupanti. La spasmodica corsa all'acquisto/adozione di animali domestici durante la pandemia, infatti, inizia a mostrare l'altra faccia della medaglia. «Riceviamo diverse telefonate al giorno», spiega un canile di Winterthur a 20 Minuten. La richiesta è sempre la stessa: poter scaricare per sempre l'ospite diventato indesiderato.
«In Svizzera interna sta diventando un problema», conferma Emanuele Besomi. Per il presidente della Spab di Bellinzona, però, il dato ticinese è più confortante: «Non riscontriamo un numero di rinunce maggiore rispetto a quello degli scorsi anni. Vuol dire che gli animali sono stati adottati con coscienza». «È anche vero - aggiunge - che molti di questi cani sono arrivati in Svizzera tramite associazioni che si trovano all'estero. È facile, quindi, che a loro si rivolgano anche quando non vogliono o non possono più tenerli. Fortunatamente sembrerebbe che di casi del genere in Ticino ce ne siano pochi».
Una sistemazione per le vacanze, però, va comunque trovata per il proprio amico a quattro zampe se non lo si può portare con sé. E che vi sia voglia di partire lo conferma lo stesso Besomi: «Per il mese di luglio la nostra pensione non ha quasi più posti. Consiglio quindi di prenotare per tempo».
Le soluzioni non mancano: «Dai dog-sitter privati, alle diverse strutture che accolgono cani e gatti, ce n'è per tutti i gusti». Besomi invita solo a scegliere con attenzione: «Fatevi mostrare sempre dove verrà tenuto il vostro animale. Se non ve lo permettono evidentemente c'è qualcosa che non quadra. In quel caso rivolgetevi altrove».