Un progetto pilota intende prendere in analisi le condizioni salariali delle donne ed evidenziare eventuali irregolarità
Le aziende che nel corso dell’ultimo anno si sono aggiudicate una commessa pubblica da parte del Cantone potranno pertanto essere sottoposte a un controllo
BELLINZONA - Una buona notizia per i diritti delle donne. Si concretizzano gli sforzi della Confederazione per garantire l'equità salariale, che in Svizzera è sancita per legge. Il primo luglio 2022 inizierà il progetto pilota volto a migliorare le condizioni delle donne nel mondo del lavoro. Questo grazie alla direttiva del Consiglio di Stato, che entrerà in vigore lo stesso giorno, sui controlli della parità salariale tra donna e uomo nel settore degli appalti pubblici del Cantone Ticino.
La fase pilota – prevista negli anni 2022 e 2023 – è stata avviata con il sostegno finanziario dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e consentirà una prima valutazione per stabilire futuri sviluppi. Le verifiche saranno eseguite da un organo di controllo esterno composto da esperti certificati che seguiranno la procedura standard stabilita dalla Confederazione. Durante la fase pilota saranno selezionate almeno cinque aziende che impiegano oltre 100 lavoratrici e lavoratori che nel corso dell’ultimo anno si sono aggiudicate una commessa pubblica da parte del Cantone.
Attualmente, da gennaio 2020, alle aziende viene richiesta un'autocertificazione dell’offerente che garantisca la parità di trattamento tra uomo e donna secondo quanto previsto dalla legge. Attraverso l’introduzione dei controlli della parità salariale il Consiglio di Stato concretizza gli impegni dichiarati all’interno della Carta per la parità salariale nel settore pubblico – ratificata nel 2016 – e si unisce all’azione congiunta di Confederazione, Cantoni e Comuni per rafforzare ulteriormente il ruolo del settore pubblico nel promuovere la parità salariale e attuare su larga scala il principio costituzionale del salario uguale per un lavoro di uguale valore.