Il viaggio d’avventura di due ragazzi. Niente trolley. Pochi soldi. A piedi o in scooter. È la generazione backpackers.
LUGANO - Uno dei momenti più stressanti della preparazione di un viaggio è sicuramente quello della valigia. Se poi il viaggio dura quasi due mesi, allora c’è di che impazzire. Poi ci sono quelli - crediamo pochi - che forti dell’incoscienza dei vent’anni, decidono di armarsi di uno zainetto e stare in giro 51 giorni tra Cambogia e Vietnam. Giusto poche cose: la biancheria di ricambio e il necessario di sopravvivenza.
Solo calzini e slip - Loro sono Christian Albertano, 23enne di Breganzona e laureato in bachelor in business e Max-Theo Schulte, 24enne di origine tedesca, prossimo alla laurea. Si sono conosciuti alla Commercio di Bellinzona e insieme frequentano l'università di San Gallo. Questa mattina sono partiti per il loro viaggio e orgogliosi ci hanno mostrato il loro unico bagaglio. «Abbiamo poca roba, il ricambio intimo, qualche paio di calze, 4 o 5 t-shirt, pantaloncini e altri più lunghi da utilizzare nelle zone più infestate da zanzare e altri insetti, scarpe e ciabatte, tutto da lavare in lavanderie a gettoni che troveremo nelle grandi città». Immancabile un contenitore per i medicinali, come le pastiglie di profilassi contro la malaria.
Budget limitato ma avventura senza limiti - Insomma niente resort a cinque stelle, abiti da cocktail, ma solo zaini in spalla, ostelli e tanta avventura. Benvenuti tra la generazione backpackers: quelli che viaggiano a lungo con un budget limitato, spendendo oculatamente nell'economia locale per vitto, trasporti e alloggi. Tutto all’insegna dell’avventura e dell'improvvisazione. «Di sicuro c’è che partiremo da Zurigo e dopo 11 ore faremo scalo a Bangkok. Lì avremo 12 ore per fare un'escursione in territorio thailandese; dopodiché, una volta ripreso il volo la prima tappa vietnamita sarà la capitale Hanoi». A quel punto si apre l’ignoto: camminate a piedi tra paesi e città, spesso con mezzi di fortuna, soste in ostelli oppure ospitalità in qualche buonanima. «Speriamo di trovare uno scooter in loco a poco prezzo» ci dicono fiduciosi con l’intenzione di attraversare il Vietnam da nord a sud in trenta giorni e in 21 la Cambogia da est a ovest.
Obiettivo: sposarsi con la natura - Una delle poche certezze è che non dovrà mai mancare il forte contatto con la natura: «Ecco perché in Vietnam vogliamo assolutamente passare per Sa Pa, località che si affaccia sui campi di riso terrazzati della valle di Muong Hoa. In Cambogia sarà invece immancabile la tappa ad Angkor Wat, un tempio khmer all'interno del sito archeologico di Angkor».
I timori delle mamme - Pochi i timori che anticipano la partenza. Il caldo e l'umidità sembrano non tranquilizzarli molto, ma per il resto nulla sembra spaventarli. Le paure appartengono più che altro alle mamme. «Mia mamma è letteralmente sbiancata non appena avuta la notizia - dice sorridendo Christian - Una volta assimilata però, mi ha solo detto che avrei potuto fare come tutti i cristiani e andare in posti più conosciuti e meno pericolosi. Ma la mia voglia di scoprire e differenziarmi dalla massa è troppo grande. Mentre mio papà, con un pizzico di goliardia, mi ha rassicurato dicendo di aver preso una bella decisione».
La vacanza molto social - Il pensiero ai genitori è costante, consapevoli che l’avventura potrebbe portare anche qualche inciampo di percorso: “Appena sbarcati a Bangkok acquisteremo delle sim card locali per telefonare e "whatsappare"con i genitori. E come tutti i giovani che stanno per affrontare un viaggio avventuroso non mancherà la dimensione “social”: hanno anche aperto un canale Instagram e TikTok per poter mostrare a tutti i loro follower ed appassionati di avventura, come affronteranno le sfide quotidiane. Si chiama Sacchinspalla.