Approvvigionamento energetico, dal monitoraggio stiamo andando verso la fase di sensibilizzazione
Il Governo ticinese sta osservando la situazione ed elaborando possibili scenari. Prossimamente sarà chiesto alla popolazione di fare la propria parte.
BELLINZONA - Anche in Ticino ci si prepara alla crisi energetica. E per metterci nelle condizioni migliori per affrontare una penuria o interruzioni momentanee dell’approvvigionamento energetico, le misure preparatorie adottate dal Governo hanno portato prima dell’estate all’istituzione di un Gruppo di lavoro che coinvolge il Dipartimento delle finanze e dell’economia, il Dipartimento delle istituzioni e l’Azienda elettrica cantonale, incaricato di proseguire le attività di monitoraggio e di predisporre il necessario apparato organizzativo.
In questo senso, sull’esempio di quanto accaduto durante la pandemia, sarà data la possibilità di attivare uno Stato maggiore cantonale di condotta (SMCC) in grado di supportare le strutture e i servizi su tutto il territorio cantonale, gestire l’applicazione delle misure adottate a livello federale e cantonale e, più in generale, coordinare la gestione dell'emergenza. Il Governo ha inoltre deciso di allestire un piano di comunicazione rivolto alla popolazione ticinese, che – in caso di bisogno e in maniera complementare a quanto fatto a livello federale – consentirà d'informare, nel corso dei prossimi mesi, in modo completo su come affrontare al meglio le eventuali difficoltà che potrebbero presentarsi in caso di aggravamento della crisi.
Ma quanto è plausibile uno scenario in cui sarà necessario adottare delle misure restrittive? Lo abbiamo chiesto a Ryan Pedevilla, Capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione.
«È difficile stabilirlo oggi. Quel che è certo è che la Confederazione avvierà a fine mese una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione, alle aziende e all'amministrazione cantonale volta alla riduzione dei consumi».
Un po quello che auspicano i Verdi con la proposta che sarà presentata la prossima settimana.
«Indipendentemente dalla politica, esiste un piano d'intervento che prevede degli step. Questi vanno dal monitoraggio, agli appelli al risparmio. Seguono poi le misure vere e proprie. Anche perché gli appelli non saranno efficaci se ciascuno non farà la propria parte».
Nel caso si dovessero prendere delle misure, si ha idea di quali queste potranno essere?
«Dovesse entrare in vigore il terzo scenario avremo delle restrizioni/divieti di utilizzo di determinate "applicazioni elettriche". Come durante la pandemia abbiamo dovuto chiudere alcune attività, si potrebbe essere costretti a chiudere altre attività considerate non essenziali».
L’interruzione periodica di corrente?
«Assieme al blackout sarà l'ultima ratio. Per il momento siamo lontani da questo scenario. Contiamo che tutti i consumatori si applichino affinché non si arrivi a dover fare ricorso a misure ulteriori. Ovviamente la decisione sarà anche condizionata dalla disponibilità di energia sul territorio (gas, carburante, elettricità etc...).