Il noto reporter vince il "Premio Impronta Viola" per la pubblicazione del suo libro "La libertà è una parola".
L'evento, aperto al pubblico, si svolgerà venerdì alle 19.15 presso il Castello Visconteo. Sarà l'occasione per scambiare due chiacchiere con un personaggio che non usa mai mezzi termini.
LOCARNO - Ha affrontato di petto un tema scottante. Lo ha fatto con rispetto, ma senza usare mezzi termini. E premettendo di essere ipocondriaco. Gianluca Grossi, noto reporter di guerra, è il vincitore del 17esimo “Premio Impronta Viola Locarnese”. Il suo libro "La libertà è una parola. Sul giornalismo apocalittico", edito da Redea Publishing, pone l'accento su come i media hanno trattato il tema del Covid. Con un parallelismo legato al conflitto tra Russia e Ucraina. Grossi verrà premiato venerdì alle 19.15 al Castello Visconteo di Locarno.
Un momento di confronto – Sarà anche un'occasione di scambiare due chiacchiere con l'autore, distintosi negli ultimi tempi anche per il suo blog "facciadareporter". Grossi è un personaggio che solitamente non ha peli sulla lingua. L'entrata è libera. E, anzi, gli organizzatori invitano tutti gli interessati a partecipare a un momento di confronto su un tema importante, che ha contraddistinto gli ultimi due anni e mezzo.
Un riconoscimento di prestigio – Il "Premio Impronta Viola" è, sin dalla sua nascita, destinato a personaggi o associazioni della Svizzera italiana che, nel corso dell’anno, si sono distinti in ambito sociale, sportivo, letterario o artistico. La giuria è composta da Nadia Dresti, Sabrina Faller, Elio Roberti, Lorenzo Auzzi e Angelo Chiello (presidente). Al termine dell'evento, la Città di Locarno offrirà un rinfresco a tutti i presenti.
Come è nato il "Premio Impronta Viola"?
Un incontro tra Stelio Mondini, presidente di varie associazioni locarnesi, e Galeazzo Auzzi, scultore fiorentino, ha dato vita a questo premio. Il rilievo in argento donato al vincitore richiama il Pardo, simbolo di Locarno, ma anche il giglio, emblema di Firenze. Il nome del premio è invece legato alla passione di entrambi, Mondini e Auzzi, per “La Viola”, la Fiorentina calcio.