Si chiama Alessio. Come l'Associazione che gli ha dato una mano quando ha affrontato un terribile tumore.
Sabato a Bellinzona c'è la Partita del Cuore. Ecco una testimonianza forte che spiega come potrebbe essere utilizzato il ricavato.
DAVESCO - C'è una Partita del Cuore in vista, sabato 3 settembre allo stadio Comunale di Bellinzona. E c'è chi racconta quanto possano essere utili i fondi raccolti in queste occasioni. Lei è Carol Bernasconi, 49enne di Davesco. Nel 2018 suo figlio Alessio, oggi 12enne, si è trovato ad affrontare un tumore al muscolo dell'occhio. Ed è proprio grazie al sostegno, economico e morale, dell'Associazione Alessia, una delle due associazioni a cui andrà il ricavato della sfida tra Gran Consiglio ticinese e Nazionale italiana cantanti, che la famiglia Bernasconi è riuscita a reggere l'urto con una realtà imprevedibile, drammatica e scomoda. «Senza l'Associazione Alessia – dice Carol – tutto sarebbe stato cento volte più complicato».
Quella strana congiuntivite – Fine giugno 2018. L'occhio del piccolo Alessio ha qualcosa che non va. Inizialmente si pensa a una congiuntivite. Col passare delle ore però la preoccupazione di mamma Carol, di papà Claudio (oggi 52enne) e del figlio maggiore Simone (20) sale. «A un certo punto siamo corsi all'Ospedale Italiano di Lugano. Poi ci hanno mandato d'urgenza al Civico. E lì ci si è accorti che c'era una massa che spingeva l'occhio. Nel giro di quattro giorni eravamo già al Kinderspital di Zurigo. Il 5 luglio è arrivata la diagnosi sconvolgente. C'era il rischio che Alessio perdesse l'occhio. O che andasse addirittura peggio».
«Ci hanno trovato l'appartamento e ce l'hanno pagato» – Per il bimbo di Davesco inizia un periodo complicatissimo. Fatto di sette cicli di chemioterapia al San Giovanni di Bellinzona. A cui sono state aggiunte sei settimane di radioterapia a Villigen, nel Canton Argovia. «In totale un percorso di sette mesi pieno di ostacoli. Ed è qui che l'Associazione Alessia ha fatto la differenza. Ci ha trovato l'appartamento vicino a Villigen e ce lo ha pagato, garantendoci anche un sostegno per le spese quotidiane. Quando capitano queste cose, purtroppo i soldi non bastano mai e le spese diventano infinite. La cassa malati c'è. Ma ci sono anche un sacco di extra di non poco conto».
Pieni di formulari – E poi c'è la burocrazia. Un problema enorme. «Spesso i formulari sono scritti in tedesco. E anche quelli in italiano sono comunque tanti. Ti cade tutto addosso e non sai da che parte girarti. Il sostegno emotivo che ci è stato dato è stato fondamentale. C'era un rapporto costante e quotidiano tra l'Associazione Alessia e noi. Anche dopo quel giorno di fine gennaio 2019 quando la risonanza magnetica ci ha indicato che Alessio era guarito. Ecco, "guarito" è una parola che fatico a pronunciare. Come mamma mi è rimasta un po' di inquietudine. Devo ringraziare tutti i medici. Sono stati meravigliosi. Però un'esperienza del genere ti segna la vita per sempre. Simone, il figlio maggiore, è stato costretto ad arrangiarsi in una fase delicata come quella dell'adolescenza. L'abbiamo trascurato involontariamente».
Un passato da elaborare – Alessio oggi sta bene fisicamente. Anche se dal profilo psicologico accusa il colpo. «Solo adesso si sta davvero rendendo conto di quello che ha rischiato. A livello famigliare siamo andati tutti in terapia per cercare di elaborare l'accaduto. In mezzo alla sfortuna, possiamo anche ammettere di essere stati fortunati. Siamo riusciti a fermare il tumore per tempo. E poi sì, c'è stata quella mano in più arrivata dall'Associazione Alessia. Ancora oggi si interessano a noi, è un supporto che non ti abbandona mai».
* Oltre all'Associazione Alessia, grazie alla Partita del Cuore sarà sostenuta anche l'Aftoim, l'Associazione famigliari e tutori degli ospiti dell'istituto Miralago di Brissago. L'appuntamento è per sabato 3 settembre allo Stadio Comunale di Bellinzona. Calcio d'inizio: ore 19.30