La situazione sul fronte delle predazioni non migliora. I numeri parlano da soli: oltre 220 capi uccisi quest'anno
Diverse organizzazioni agricole hanno redatto una lettera indirizzata al Governo che verrà consegnata domani: «Basta aspettare, serve un intervento deciso e concreto».
BELLINZONA - La situazione sul fronte delle predazioni da lupo in Ticino è critica. Al punto da spingere le organizzazioni agricole preposte a difesa dell’allevamento e dell'agricoltura ticinese in generale* a chiedere con urgenza «un intervento dell’Autorità politica per procedere, secondo le norme in vigore, all’abbattimento dei lupi».
Questi, come conferma Filippo Rossetti, dell'Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP), «dall’inizio dell’anno hanno già ucciso oltre 220 capi di bestiame minuto, tra pecore e capre». E negli ultimi giorni hanno attaccato anche dei bovini e ucciso un vitellone, il primo in Ticino, sul Passo del Sole nell’Alta Valle di Blenio. «Dopo gli attacchi sull'alpe Pietrarossa, nel Luganese, il lupo si è confermato in grado di predare anche capi di grossa taglia. Qui parliamo di un esemplare di circa 300 chili».
A questo proposito, diverse organizzazioni agricole hanno redatto una lettera indirizzata al Consiglio di Stato che verrà consegnata domani mattina a Bellinzona. «Vista l'inazione del Governo, e nonostante durante tutta l'estate vari enti, comuni, patriziati e associazioni abbiano espresso a titolo personale riserve, preoccupazioni e richieste di azione, abbiamo deciso di produrre un dossier contenente tutte le predazioni degli scorsi mesi da consegnare al Consiglio di Stato come prova tangibile del problema. I dati? Ce li siamo procurati da soli visto che, anche qui, la solerzia delle Autorità è venuta meno».
Secondo gli agricoltori, in buona sostanza, «senza un intervento deciso e concreto atto a evitare ulteriori stragi, le predazioni non potranno che continuare anche nel prossimo autunno, portando alla chiusura di altre numerose aziende agricole e all’abbandono di molti alpi». «La richiesta - sottolinea Rossetti - è ovviamente l'abbattimento degli esemplari problematici».
Cosa ci si deve aspettare per domani? «L'azione sarà ordinata, ma non escludiamo che qualche singolo possa prendere iniziative più... appariscenti».
*Unione contadini ticinesi, Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori, Federazione dei consorzi di allevamento caprino e ovino, Società ticinese di economia alpestre, Giovani contadini ticinesi e Alleanza patriziale