Per il sindacato OCST è il momento che i dipendenti pubblici facciano sentire la propria voce
MENDRISIO - «L'atteggiamento di chi (senza alcun rispetto verso i dipendenti) pensa di proporre un ulteriore taglio delle pensioni pari al 20-22%, senza aver valutato misure alternative, è inaccettabile».
È quanto è emerso dalla riunione dei comitati del settore pubblico del Sindacato OCST (a cui hanno partecipato funzionari dello Stato, dei docenti e della polizia), che hanno per questo deciso che sia «arrivato il momento, per tutti i dipendenti pubblici, di far sentire la propria voce in difesa della dignità e del rispetto della propria categoria».
Per questo motivo, si è presa inoltre la decisione di sostenere concretamente la prima giornata di mobilitazione, che si svolgerà il prossimo 28 settembre a Bellinzona.
«Aumentare gli stipendi»
Si è discusso anche delle crisi attuali, e in particolare visto l'aumento del costo della vita e il peggioramento del potere d'acquisto il sindacato OCST si è unito al recente appello di Travail.Suisse per un aumento dei salari tra il 3% e il 5%, a dipendenza dei settori economici.
«Il Cantone Ticino rappresenta il più importante datore di lavoro del nostro Paese e siamo convinti che abbia la responsabilità di fungere da esempio anche agli occhi degli altri attori economici», ha scritto in una nota l'OCST.