La Clinica Sant'Anna ha ospitato il Teddy Bear Hospital, progetto dedicato ai piccoli pazienti ticinesi.
L'evento è volto ad aiutare i bambini ad affrontare la paura degli ospedali e ad approcciare con serenità il mondo della medicina.
LUGANO - Orsetti e dinosauri. Volpi e gattini. Api e pinguini. Sono decisamente particolari i pazienti trattati negli ultimi tre giorni alla Clinica Sant'Anna di Lugano. A portare zampette rotte e antenne doloranti sotto la lente dei dottori, accompagnati dai loro piccoli proprietari, è il Teddy Bear Hospital.
Il progetto, nato nel 2009 in Australia ma sbarcato in Ticino nel 2017, è coordinato dall'Associazione studenti ticinesi di medicina e consiste nel sensibilizzare i bambini al mondo medico in modo giocoso, aiutandoli ad affrontare eventuali ansie e timori verso ospedali e cliniche. Il target principale sono i bambini tra i tre e i sei anni provenienti dalle scuole dell'infanzia e dalle scuole elementari ticinesi.
I bambini sono invitati a portare i loro pupazzetti preferiti, che diventano poi i pazienti. In questo modo i piccoli diventano partecipi del processo e sono portati a normalizzarlo in un clima sereno. «Durante l'evento presentiamo con varie postazioni quello che è l’ospedale, partendo dalla sala d’attesa, l’anamnesi, la radiologia, la farmacia, fino alla sala operatoria e la sala gessi», spiega Anais D'Andrea, responsabile di Teddy Bear Hospital Ticino e studentessa di medicina all'Università di Zurigo.
Spiegando i vari step si illustra «l'iter che deve poi seguire il bambino quando arriva in ospedale in qualità di paziente».
«I bambini», precisa D'Andrea, «vivono infatti la cura del peluche come fosse quella personale, ma sotto forma di gioco». Si cerca così di anticipare un momento che per i più piccoli può essere delicato in modo che l'esperienza sia vissuta positivamente.