Sono 600 i prodotti assenti dagli scaffali delle farmacie. Cosa sta succedendo?
BELLINZONA - È vero. In Ticino come in altre parti della Svizzera alcuni farmaci non si riescono più a trovare. La conferma arriva da Federico Tamò, portavoce dell'Ordine dei Farmacisti del Canton Ticino. «È un problema che sta crescendo di dimensione: prima il Covid, poi la pressione sui prezzi, infine la guerra in Ucraina. Risultato? 600 farmaci mancano all'appello in Svizzera».
Dagli antipertensivi agli antibiotici, passando per antinfiammatori e anticoagulanti: ma la varietà dei prodotti che cominciano a latitare dagli scaffali delle farmacie è molto più vasta e abbraccia moltissime categorie di prodotto. «Diminuiscono le fonti di approvvigionamento e il problema riguarda ovviamente anche i farmaci generici». Per molti prodotti, c'entra la guerra: l'assenza nei depositi dei grossisti è da imputare al fatto che «tanti articoli di primo soccorso e non solo prendono la via del fronte e delle zone interessate dal conflitto» spiega Tamò. Dove serve ogni genere di medicamento, per i soldati come per la popolazione civile.
L'impennata dei prezzi ha messo in crisi molte realtà produttive. «È una situazione che non si risolverà nel giro di qualche settimana - avverte Tamò - ci vorranno anni».
Sul campo, quello dove i farmacisti vivono quotidianamente le apprensioni dei loro pazienti-clienti alle prese con l'assenza dei farmaci, si incontrano le problematiche più svariate. «Essendoci in Svizzera una varietà di farmaci ampia, riusciamo sempre a trovare per un farmaco mancante il suo sostituto - ci spiega Michele Armati, titolare della Farmacia Internazionale Bordoni SA di Piazza Riforma - e dobbiamo pazientemente far capire a chi ha qualche diffidenza su un eventuale cambio di medicamento che è una insicurezza ingiustificata».
E fa un esempio: «Ci è capitato con un paziente che prendeva del cortisone di non poter avere reperibilità del prodotto. Lo abbiamo sostituito con un prodotto a base di cortisone registrato in Germania. Ecco, questo per far intendere che non lasciamo mai il paziente senza il farmaco di cui ha bisogno, anche previo accordo con il medico curante».
Alcuni farmaci, aggiunge Armati, non sono reperibili anche per cause legate a ritardi produttivi: «La produzione avviene per lotti - spiega - il Covid ha prodotto dei rallentamenti e dei farmaci che avrebbero dovuto essere già nella disponibilità, proprio per le cause dette, arriveranno sul mercato in un tempo più dilatato».
La crisi che ha investito tanti settori dell'industria può ripercuotersi anche sul segmento produttivo farmaceutico, colpendolo anche in un particolare momento del processo di produzione: il confezionamento. «Ci sono stati dei periodi in cui si faceva fatica a trovare il vetro: avevamo il farmaco ma non avevamo le boccette che lo avrebbe contenuto».
Per Armati comunque la situazione svizzera è ancora governabile: chi sta peggio è l'Italia. Di là «la lista dei farmaci mancanti è lunghissima e devono rivolgersi all'estero in modo consistente».