Alain de Raemy, classe 1959, è vescovo ausiliare della Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo.
LUGANO - C'è un nuovo volto alla guida della Diocesi di Lugano. A sostituire in via temporanea il vescovo Valerio Lazzeri, che oggi ha confermato le sue dimissioni, sarà il romando Alain de Raemy. Il Monsignore è infatti stato nominato da Papa Francesco Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano.
De Raemy parla francese, spagnolo, tedesco, svizzero-tedesco, italiano e inglese e nasce il 10 aprile 1959 a Barcellona, da padre friburghese e madre vallesana. Terminata la scuola dell'obbligo in Spagna, ritorna in Svizzera per proseguire gli studi presso il Collegio dei Benedettini di Engelberg, dove conclude la maturità in latino e inglese nel 1978.
Dopo un anno di studi in architettura e diritto all'Università di Zurigo, de Raemy decide di cambiare indirizzo e comincia il percorso in filosofia e teologia all'Università di Friborgo. In quell'ambito, fattasi più chiara la sua vocazione al sacerdozio, entra nel seminario diocesano di Losanna, Ginevra e Friburgo. Nel 1986 ottiene la licenza in ecclesiologia e viene ordinato presbitero a Friburgo.
I suoi primi incarichi sono quello di Vicario parrocchiale nella parrocchia di San Pietro a Yverdon, dal 1986 al 1988, e successivamente parroco in solido a Losanna in varie parrocchie.
Nel frattempo, de Raemy continua i suoi studi teologici a Roma, alla Gregoriana e all'Angelicum. Ausiliare a Morges nel 1995, nel 1996 torna a Friburgo come parroco della parrocchia di Cristo Re, parroco e canonico della Cattedrale di San Nicola nonché moderatore dell'Unità pastorale di Notre-Dame di Friburgo.
Il 1° settembre 2006 viene nominato cappellano della Guardia svizzera pontificia in Vaticano.
Il 30 novembre 2013 viene nominato vescovo ausiliare della Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ricevendo l'ordinazione episcopale l'11 gennaio 2014. Monsignor de Raemy è membro della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) e al suo interno è responsabile dei dicasteri dei giovani, dei media e dei cappellani militari. È inoltre presidente della Commissione per il dialogo con i musulmani e membro di altri gruppi di riflessione.