Mancano spazi per eventi. Locali troppo cari. Non ci sono bus per tornare a casa tardi. Ecco cosa cambiare.
LUGANO - Lugano non è una città per i giovani. A dirlo, sono i risultati del sondaggio promosso e realizzato da un gruppo di giovani di Lugano, alcuni di loro attivi anche in politica. Col documento, realizzato da maggio a giugno anche grazie al sostegno di Tio, hanno interagito 570 ragazzi fra i 14 e i 25 anni. Le domande, quasi una trentina, spaziavano dal Covid ai locali frequentati la sera, dagli eventi alla condizione economica. Le risposte, presentate questa mattina al circolo velico, sono state severe.
Le criticità - «Il sondaggio è nato durante il periodo pandemico per capire e mettere a fuoco le esigenze - ha spiegato Marika Beretta, responsabile dei giovani del Centro nell’ufficio presidenziale - non è scientifico, ma è significativo e utilizzabile come base di partenza».
I risultati, illustrati dai componenti del partito Anna Beltraminelli e Dario Job, hanno mostrato come la gran parte dei loro coetanei chiedano di più a Lugano. «I luoghi frequentati maggiormente sono i bar e i ristoranti - spiegano - seguono la Foce e le discoteche. Si segnala che non ci sono spazi per organizzare eventi e che i prezzi dei locali sono troppo cari». Per molti, poco più della metà, in particolare chi abita nei quartieri periferici, è un problema tornare a casa la sera per l’assenza di mezzi di trasporto. Inoltre, si segnala una lacuna nella comunicazione.
Le proposte - Accanto all’analisi dei problemi, i giovani del Centro hanno avanzato anche alcune proposte: «Zone grill attrezzate con tavole, panchine e legna da ardere. I luoghi potrebbero essere la Foce, la darsena del parco Ciani, i parchi comunali e il lungo fiume. Si potrebbe posticipare la chiusura del parco Ciani e aprire la sera le piscine del lido». Inoltre, per quanto riguarda l’inverno, bisognerebbe inserire nei nuovi progetti (PSE, nuova piazza Molino nuovo) sale multiuso adatte a eventi giovanili, identificare edifici esistenti adatti a ospitare attività giovanili, oltre a ridurre sensibilmente la burocrazia e i tempi per i permessi. E ancora: serate disco alla Reseghina, boat party, event cards e bus notturni a ogni ora.
«La città si sta trasformando e, di fronte a un Ticino che invecchia, è importante ascoltare i ragazzi e dare loro luoghi di creatività», ha commentato Tommaso Gianella, vicepresidente del Centro di Lugano, preceduto dai saluti dal presidente della sezione luganese ed ex consigliere di Stato Paolo Beltraminelli.
Presenti al circolo velico anche componenti del Comune. A questo proposito, Stefanie Monastero, responsabile del settore delle politiche giovanili, ha ringraziato per gli spunti. «Sulla comunicazione per i giovani bisogna fare tanto - ha concluso - va detto, però, che una buona parte degli eventi non sono organizzati da noi in prima persona».