Nel nostro cantone le vittime sono calate di un terzo. Merito della campagna di Acque sicure che, ora, guarda al futuro
LUGANO - Con un avvio di stagione «tragico», sono sei gli annegamenti registrati quest’anno in Ticino, al termine della stagione turistica estiva. Tre si sono verificati nei laghi ticinesi e 3 nei fiumi. Questo, in buona sintesi, il bilancio della campagna “Acque sicure”* presentato questa mattina alla Foce di Lugano. La campagna, voluta proprio per limitare al minimo il numero delle vittime dei corsi d'acqua in Ticino, quest'anno sembra aver sortito effetto, vista la differenza delle vittime rispetto allo scorso anno (durante la stagione 2021 furono 9).
La prudenza fa la differenza - Anche nel 2022, al pari del 2021, la presenza di residenti e di turisti sulle rive dei laghi e dei fiumi è stata elevatissima, complice il grande caldo di quest’estate. E l'inizio della stagione è stato nero: «Proprio a seguito delle tre vittime registrate già prima del 30 giugno, la campagna Acque sicure ha introdotto misure urgenti e rafforzate in collaborazione con i Comuni e con Ticino Turismo, che ringrazio per aver raccolto la sfida», ha sottolineato Norman Gobbi.
In Svizzera vittime in forte aumento - Se in Ticino si è fortunatamente assistito a una diminuzione dei morti rispetto all’anno scorso, il discorso in Svizzera è purtroppo inverso. Nel 2021 vi sono stati 36 annegamenti, ma quest’anno sono ben 60 (dato attualizzato a metà settembre e ancora non definitivo).
Proprio per questo è stata ricordata l'importanza della prevenzione in collaborazione con i partner, insistendo sui gruppi di interesse e sui luoghi giudicati pericolosi, raggiungendo i destinatari dei messaggi di prevenzione ancora prima che giungano in Ticino e rafforzando i cartelli informativi là dove i rischi sono maggiori.
Alla Foce nessun annegamento - Dato importante quest'anno è pure l'assenza di vittime alla Foce del Cassarate (nel 2021 gli annegamenti erano stati due). Il municipale di Lugano Tiziano Galeazzi ha ricordato tutte le misure messe in campo per rafforzare controllo, prevenzione e informazione. Un risultato positivo, è stato spiegato, anche grazie alla nuova misura dei pattugliatori, che si vorrebbe consolidare negli anni futuri.
Dal canto suo la capo progetto della campagna, Fabienne Bonzanigo, ha illustrato il grosso lavoro condotto dalla commissione cantonale.
Campagna social: bilancio lusinghiero - Gobbi ha ricordato infine gli indirizzi e gli obiettivi futuri: «Migliorare le conoscenze delle persone sui pericoli; promuovere l’acquisizione e il mantenimento delle competenze di auto salvataggio; promuovere luoghi di balneazione pubblici e privati sicuri e rendere sicuri i punti di pericolo sulle acque; formare persone con compiti di controllo, sorveglianza o salvataggio».
Inoltre ha tracciato un bilancio della campagna di prevenzione Ticinosicuro, condotta attraverso i social media. Una campagna che lancia messaggi di sensibilizzazione nei 5 ambiti di prevenzione: Acque sicure, Montagne sicure, Strade sicure, Cyber sicuro e stop radicalizzazione. Oltre al canale Facebook avviato nel 2021, da luglio è stato attivato anche instagram, con l’obiettivo di raggiungere un target più giovane (18-34 anni). Stando ai dati raccolti l’obiettivo è stato centrato.
*In questo senso “Acque sicure” si inserisce accanto alle campagne “gemelle” poste sotto il cappello di “Ticino sicuro”: “Strade sicure”, “Montagne sicure”, “Cyber sicuro”, “Stop radicalizzazione”.