La crisi energetica si infiltra nelle parrocchie.
«Stiamo lavorando per ridurre l'illuminazione della cattedrale», sottolinea la Diocesi di Lugano.
LUGANO - Non solo aziende e famiglie. Anche la Chiesa soffre la crisi energetica. L’energia necessaria per alimentare i suoi spazi, notoriamente ampi, pesa infatti sempre di più. Tanto che vari sacerdoti italiani hanno lanciato l'allarme, pubblicando foto delle ultime bollette ricevute, con costi esorbitanti, sui social, e che la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo ha stilato una lista di raccomandazioni di risparmio energetico per le sue parrocchie. Intanto anche le chiese ticinesi muovono i primi passi per tenere a bada i consumi e le spese.
Giacche su e vicini vicini - Tra le varie misure indicate, la Diocesi romanda suggerisce di organizzare messe e celebrazioni in locali più piccoli rispetto alle chiese, come nelle sale parrocchiali o le cappelle. Viene poi consigliato di abbassare la temperatura all’interno delle chiese, che «può essere tenuta tra gli 8 e i 12 gradi quando non vengono utilizzate», e di regolare l’illuminazione esterna con un sistema di controllo programmabile.
La cattedrale potrebbe spegnersi - In Ticino, spiega il portavoce della Diocesi di Lugano Luca Montagner, per ora ci si sta attenendo alle raccomandazioni generali emesse da Confederazione e Cantone negli ultimi mesi. «Stiamo però lavorando per ridurre l’illuminazione della cattedrale di San Lorenzo a Lugano».
Già più freddo per i fedeli del Luganese - La parrocchia di Lugano, nel frattempo, riferisce «che molte delle nostre chiese e case parrocchiali hanno già diminuito la temperatura interna di qualche grado». Al momento, confermano, il clima mite è comunque certamente di aiuto: «Stiamo aspettando le prossime bollette per capire se ci saranno spese maggiori. Allora potremo valutare il da farsi».
«La nostra chiesa è sempre stata fredda. E la gente lo sa» - A Chiasso, invece, il problema non si pone. «Finora non abbiamo attuato nessuna misura», spiega Don Giancarlo Feliciani. «In chiesa non abbiamo ancora acceso il riscaldamento, e il nostro impianto, complesso e antiquato, non funziona comunque in maniera ottimale. La chiesa di Chiasso è sempre stata notoriamente fredda». Anche l’illuminazione, sottolinea Feliciani, è ridotta al minimo: «La maggior parte delle messe si svolgono durante il giorno».